Napoli 1943-1953 prevalenza repubblicana nell'Italia centro-settentrionale ed 11na prevalenza monarchica nell'Italia meridionale ed insulare, mi11acciarono di dividere la nazione. A Napoli ci furono violente 1nanifestazioni monarchiche, con l'invasione del municipio e l'assalto alla sede della « Voce » e a varie sezioni comuniste; nei gravi incidenti persero la vita sette persone. Poi un appello del cardinale Ascalesi, un invito dei partiti alla calma, la partenza del re ed infine, nel luglio, l'elezione di un napoletano, Enrico De t.Jicola, a capo provvisorio dello Stato, fecero ritornare la tranquillità. Attenuandosi la lotta politica tornavano i11primo piano i problemi amministrativi. In seguito ai risultati del 2 giugno, che avevano cancellato la fittizia parità tra i partiti del CLN ed aveva110 stabilito una nuova gerarchia di valori, mettendo anche in risalto forze politiche prima non rappresentate 27 , l'amministrazione comunale, espressione del CLN, si dimise il 13 giugno; dopo molte perplessità il governo accettò le dimissioni e no1ninò Commissario prefettizio un funzionario, Pietro Cl1iariotti, che si insediò il 5 settembre. Nel frattempo si continuavano a discutere i problemi di Napoli. Nel luglio per lenire la disoccupazione si cl1iese la dereqt1isizione degli alberghi, dei grandi magazzini, delle Ir1dustrie Meccaniche Meridionali, dei depositi della Ferrania, di stabilimenti conservieri. Il 5 agosto si tenne alla ·Camera del Lavoro una riunione di deputati ed autorità per ottenere dal governo lavori urgenti, e nei giorni successivi fu preparato un piano da presentare a Roma. Il 30 agosto vennero a Napoli i ministri Romita (Lavori Pubblici) e Morandi (Industria), che si trattennero nella città per due giorni, incontrandosi con autorità e parlamentari: furono chiesti lavori pubblici t1rgenti per dt1e miliardj, un miliardo e mezzo per un grande bacino di carenaggio, la preparazione di un piano per acquedotti e fognature 11ella provincia; si ottennero assicurazioni. Nel settembre ci ft1rono varie iniziative dirette a contenere il costo della vita, e in ottobre si recò a Roma una delegazione di deputati napoletani, che prospettò i problemi cittadini al presidente del Consiglio, al ministro dei Lavori Pubblici, all'Alto Commissario per l'Alimentazione; furono quindi assegnati a Napoli lavori per due miliardi. Infine in novembre venne il ministro della Marina Mercantile Aldisio, che ascoltò le richieste degli armatori meridionali. Visite e promesse si collegavano con la campagna per le elezioni comunali, fissate per il 10 11ovembre. Furono, presentate sei liste. Il maggior numero· di voti (i votanti furono solo 260.234 su 549.673 iscritti) l'ebbe il « Blocco Popolare Democratico » (formato da comunisti, socia27 In seguito ai risultati elettorali il CLN si sciolse ufficialmente il 9 agosto 1946. 101 Bibiiotecag inobianco
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