Elio Manzi esigenze culturali degli inizi del secolo. No~ certq a quelle odier11e 8 . Osservando, ad esempio, i programmi, per la· geografia, di tre differenti Università statunitensi 9 , si nota come essi siano riccl1i di corsi specialistici, tenuti sì da persone diverse 1na, a quanto pare, con criteri generali simili e sict1ramente geografici, cioè, infine, attinenti alle modificazioni apportate dagli uomini alla Terra nelle manifestazioni della vita associativa. Mai, però, cl1e il docente di geografia fisica impartisca, contemporaneamente, lezio,ni dj geografia urbana. Urbana e dell'insediamento in ge11erale, sì; politica ed ecor10,mica, sì. Questo se11za nulla togliere ad un'eventuale preparazione naturalistica, quale possibile premessa di base 10 • A mio avviso, quindi, gli studenti si riconquisteranno solo trattando argomenti avvincenti ed attuali, senza 1nai discostarsi co·munque da t1n buon livello qualitativo, dando una possibilità di scelta tra i vari rami qella geo.grafia, ed anche avviando all'insegna1nento universitario i giovani che diano buon affidamento, senza tenerli troppo a lungo nel dimenticatoio; forse essi non avranno la « sicura esperienza didattica » cui A. Sestini alludeva un decennio addietro 11 , 1na verranno da una scuola di geografia. E sarà sempre cc)sa migliore e più equa che non lasciare l'insegnamento della materia nella mani di etnologi, geologi, storici o pseudo-storici, sociologi, e così via. Perché « geografia » non è solo un'etichetta da applicare su bottiglie diverse, ma, ove si tratti di geografia umana, una scienza viva, reale, capace di rinnovarsi. I rapporti tra la geografia universitaria italiana e le « geografie » straniere sono, sempre stati episodici, marginali, occasio11ali e soprattutto person-ali. C'è stata, è innegabile, un'evoluzione, negli ultimi decenni, 1na sempre « all'italiana », cioè in via assolutamente ir1dividuale. È indubbio che, dall'epoca ormai lo·ntana dell'assoluta « sudditanza dottrinale » alle var.ie scuole geografiche straniere (ed in primo luogo 8 Cfr.: F. Col\1PAGNA, La Geografia e la riforn1a della Facoltà di Scienze Politiche, in « Nord e Sud », febbr. 1966, n. 74. 9 Wayne State University, University of Michigan, entran1be di Detroit, e Rutgers State University di New Brunswick (New Jersey). È peraltro interessante vagliare un classico libro di testo, adottato nelle Università americane per le discipline geografiche; un trattato sì tradizionale, ma serio, e, nel suo genere, abbastanza interessante. Di certo concepito con criteri assai meno mercantili di qualche analogo testo italiano, e, si badi, nella nazione più «mercantile» del mondo (R. MuRPHEY, An introduction to Geography, con la collaborazione di J. C. SHERMAN, Chicago, Rand Mc Nally & C., 1964). 10 Cfr.: D. GRIBAUDI, Tendenze coesive nei più recenti sviluppi della geografia, in « Rivista Geografica Italiana», LXXII (1965), pp. 3-18. 11 A. SESTINI, La geografia nell'insegnamento universitario, in « Atti XVIII Congresso Geografico Italiano», Trieste, 1962, vol. I, pp. 483-500. 86 Bibiiotecaginobianco
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