Rocco Scotellaro e « l'uva 12ittta11ella )> « la parte già scritta e inimaginata, quella più legata alla siLa p·ersona e alle site vicende, diventava una premessa a un lavoro (egli lo chiamava ' romanzo ') che veniva, a poco a poco, a coprire i fatti di tutto il movinien to contadino di questi anni. Di schemi dell'opera, che non fu poi 1nai scritta, se ne trovano molti nelle sue carte» 2 ~ Eccone uno tra i primi: « Parte prima. Dimissioni spiegate: sfiducia nell'autorità: l'autorità non sarebbe mai stata nostra. Parte seconda. Il carcere, gli uomini non fanno- mai comunion.e. Parte terza. La libertà. I grandi ideali di fraternità e di gius'tizia dipendono da alnieno due uomini. Ci sono delle condizioni però che corrono all'esito. La famiglia e il paese. Parte quarta. Occitpazione delle terre. I contadini e i pro'f essori. Parte qitin.ta. Feitdalismo altrui e donchisciottisn10 mio. ( È grande! Ma non tiene 1nanco una sigaretta). Sfiducia anche nei professori ». « Più tardi, questi schemi diventano più sistematici, obiettivi e ricchi di particolari. La prima parte diventa una ' premessa ' » : « Rocco si dimette da sindaco. Dovrebbe mettersi a lavorare: per istinto si dirige alla vigna di famiglia, convinto che fare il contadino è l'unica soluzione moralmen.te e materialmente possibile nel paese. Nella vigna passa un giorno pieno di memoria della sua infanzia, dei fatti e di alcuni personaggi del paese: zia Filomena, Bertoldo, Pasquale il fitochista, Don Pancrazio » . . A questa « premessa » segue una prima parte, co11 il paese e la sua storia, le rivolte contadine del '42, le persone, i morti; una seconda parte co11 la storia del paese e del movimento contadino dal '42 al '50, e u11a terza parte con il « carcere, la libertà e le dimissioni, la città e gli amori, Roma, Napoli, il Disamore, gli Americani, Mia Madre», e il finale dell'uva puttanella: « Il paese rùnane itna piaga dolorosa nel 1nio corpo. Non trovo un sistema per sanarla. Tra poco, ritornando, 1ion mi conosceranno. L'itva puttanella: c'è un momen.to di fede comitne, come di felicità co1nune e tutti cresciamo fino ad ·una certa misitra. La forza iniziale di ognuno condiziona la spin.fa comune. Noi siamo degli acini maturi, ma piccoli in un grappolo di uva piLt-: tanella » (agosto '52) 3 • Avrebbe dovuto essere un romanzo affollatissin10 di personaggi e 2 Rocco ScoTELLARO, L'uvà puttanella, Bari, Laterza 1955, pp. 14-15. 3 Id., pp. 14-16. Bibiiotecaginobianco 71
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