Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Giovanni Tranfaglia grafiche, ha rasentato appena l'autobiografia _e l'inchiesta cl1e sono gli strume11ti più diretti della comunicazione: per una autobiografia mancavano altri elogi e altri biasimi, e poi si sa bene l'inganno di ogni lettera scritta all'amico o all'amata; per una inchiesta occorrevano calcoli che possono benissimo non tornare alla fine, come accade nell'a varia pronunzia dello stesso verso di ilna poesia. Gli appunti presi sono u11 esercizio qualunque di calligrafia e di pittura del momento. Ripetendoli qui essi hanno la forza fredda degli ossi, dispersi, nemmeno legati in scheletro. L'ordine che non c'è non lo troverete, come appunto è nel grappolo d'uva; che gli acini sono di diversa grandezza a11che a voler usare la più accurata sgramolatura. Questi sono acini piccoli, apireni, seppure maturi, che andranno ugualmente nella tina del mosto il giorno della ve11demmia. Così il mio paese fa parte dell'Italia. I o e il mio paese meridionale sian10 l'uva puttanella, piccola e 1natura nel grappolo, per dare il poco succo che abbiamo. In fine l'invenzione e la realtà sono ugualmente gratiLite, malgrado ogni strumen.to di misura e di paragone e perciò nessuno - ilomini e partiti - si quereli e i giudici, li prego, non diano retta alle chiacchiere ». Questi due passi, nonostante certa analogia di immagini e di concetti, sono in fondo abbastanza diversi fra di loro. Nel primo non c'è alcun •messaggio da dare, è rotto perfino il legame dell'autore con la propria scrittura: è uno strano rigurgito di elementi esistenzialisti e solipsisti. L'altro (anche se frammentario e contraddittorio) è più interessante. È in primo luogo una spia indicativa -dei dubbi e delle risenre che lo stesso Scotellaro nutriva nei confro,nti delle inchieste e dei loro risultati (siamo evidentemente al tempo· di Co11tadini del Sud); ne esce in definitiva di molto ridimensio-nata quell'illusione di poter facilmente « cogliere la realtà della vita », di cui secondo alcuni critici lo scrittore è stato vittima 1 • Scotellaro ritrova, nel contributo modesto e cosciente dato a tutta la nazione, gli elementi positivi della propria opera. ,< [Il libro] è nato, dapprincipio, senza un piano preciso. C'era un punto di partenza, e era questa volta, le diniissioni, e il ritorno alla Vigna del Padre; su questa immagine paterna del tempo si sarebbero collocati i ricordi e le esperienze. Era, dunque, nel suo schema iniziale, una specie di ' Orologio' lucano, che avrebbe segnato il ten1po del ricorçl,o e quello del presente, fermato nell'immagine del Padre e del paese, dove ogni cosa, ogni considerazione e ogni fatto poteva con.flilire nella contemporaneità ». In seguito il piano dell'opera si sarebbe allargato: 1 Vedi CORRADO ALVARO, Biografie meridionali .. sul « Corriere della sera», 11 settembre 1954. 70 Bibiio~ecaginobianco

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