Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

La sicurezza europea ieri ed oggi « credibilità », e, soprattutto, all'unità politica dell'Europa. Ma questo è un altro discorso. Anche la condotta strategica del Patto di Varsavia presenta numerose contraddizioni. Queste, tuttavia, sono meno evidenti di quelle della NATO, proprio per il carattere monolitico del blocco orientale. In effetti, più che di una strategia del Patto di Varsavia, è il caso di parlare di una strategia dell'URSS, nella quale si inquadra quella del Patto. In primo luogo bisogna notare che nel blocco orientale non ci sono potenze atomiche minori. C'è una sola grandissima potenza atomica, l'URSS, che detiene la totalità degli strumenti di distruzione, i quali costituiscono anch'essi le basi di una strategia di « dissuasione», basata sul cosiddetto « secondo colpo » 6 • Con quelle americane, contrapposte, le forze nucleari strategiche sovietiche sono gli ele1nenti costitutivi dell'« equilibrio dell'impotenza »~ Anche la loro funzione è essenzialmente potenziale, ossia essenzialmente « di dissuasione ». Come per gli america11i, anche per i russi è certo una ben magra consolazione il sapere di poter distruggere gli avversari restando a loro volta distrutti. Per entrambe le potenze, come pure per i loro alleati minori, la conservazione dell'equilibrio è una questione vitale, che richiede e giustifica ogni sforzo. La rottura di tale equilibrio potrebbe avere conseguenze incalcolabili. · Per le forze convenzionali, il discorso è diverso. In questo campo, a differenza delle consimili forze della NATO, le forze dell'URSS e degli altri paesi del Patto di Varsavia hanno la possibilità di condurre operazioni offensive a largo raggio. Non è soltanto una questione quantitativa e nemmeno, in senso stretto, una questione qualitativa. È difficile parlare oggi di una superiorità del1' armamento occidentale su quello orientale o viceversa. Per i paesi del blocco orientale si può parlare di una standardizzazione tecnica, organizzativa ed operativa notevolmente superiore a quella realizzata dai paesi del blocco occidentale 7 • Le aviazioni tattiche e gli 6 La « strategia del primo colpo» sarebbe possibile soltanto se un eventuale aggressore potesse essere sicuro di poter bloccare in partenza la rappresaglia avver- • saria, o distruggendo al primo attacco tutti i n1e.zzi di ritorsione dell'aggredito, o ergendo contro tali mezzi una barriera difensiva insormontabile. La prima ipotesi appare estremamente improbabile per la difficoltà di individuare la dislocazione di tutti i mezzi di ritorsione ed in particolare di quelli mobili come i sottomarini lanciamissili. La. seconda, a parte il fatto che un nuovo ritrovato tecnico potrebbe mettere in crisi anche una rete difensiva completa, appare troppo onerosa. 7 Una notevole standardizzazione è stata ottenuta nei materiali di artiglieria. Minore nei materiali corazzati,· anche se si stanno compiendo notevoli progressi. La Francia, in genere, segtie una sua particolare politica ~egli armamenti. 51 Bibiiotecaginobianco '

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