Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Vittorio Barbati bilmente basato su un'offensiva convenzionale e. richiederebbe appunto una risposta « graduata ». Il problema essenziale, nel quadro di questa ultima ipotesi che è quella che ci interessa direttamente, è quello del punto in cui collocare la cosiddetta « soglia atomica », destinata a segnare il passaggio della guerra convenzionale alla guerra n11cleare. Il problema è legato alle possibilità di resistenza delle forze convenzionali della NATO in Europa: quanto maggiore è la potenza di queste forze, tanto più alta diviene la « soglia atomica ». Ma è legato anche alla « credibilità » dell'impiego delle armi atomiche. Questo è un punto essenziale: le armi atomiche, sia tattiche che strategiche, destinate alla difesa dell'Europa non sono - se si eccettuano quelle di cui dispongono i due piccoli « deterrenti » della Gran Bretagna e della Francia, che comunque sono sotto comando nazionale - sottoposte al controllo degli europei. Le decisioni sul loro impiego spettano agli Stati Uniti. E si può anche dubitare che questi siano disposti ad accettare il rischio di un'incontrollabile « scalata », che praticamente porterebbe alla loro distruzione fisica - sarebbe una magra consolazione per gli americani sapere che anche l'URSS sarebbe distrutta, se si arrivasse ad uno scambio di colpi atomici - per difendere l'Europa. D'altra parte, quand'anche si abbandonasse l'idea della risposta « graduata » e si ponesse l'accento sulle forze convenzionali - ammesso che l'Europa sia in grado di sopportare l'onere di un potenziamento che, in tal caso, dovrebbe essere massiccio - queste, anche se fossero molto piì1 consistenti di quelle attuali, sarebbero sempre esposte a possibili attacchi atomici. E lo sarebbero ancora di più se non disponessero nemmeno del sostegno, sia pure forse non del tutto « credibile », delle forze atomiche americane. Se la CED fosse nata viva, oggi l'Europa potrebbe disporre, come si è detto, di uno strumento militare molto più equilibrato. Poiché questo non è avvenuto, la situazione strategica dell'Europa occidentale è quella che è. Potrà diventare più favorevole se si giungerà ad una sia pur parziale integrazione delle forze convenzionali, alla creazione, sulla base degli attuali « deterrenti » britannico e francese 5 , di un « deterrente» europeo dotato di una maggiore s I « deterrenti » della Francia e della Gran Bretagna sono basa ti essenzialmente su pochi sottomarini lanciamissili, che, per necessità tecniche, non possono essere tutti in grado di operare contemporaneamente. La Francia dispone anche di un piccolo numero di bombardieri e di missili balistici in postazioni terrestri. 50 Bibliotecaginobianco

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