Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Vittorio Barbati illudere troppo sulle sue intenzio11i. La st~ssa tesi del « socialismo in un solo paese » non rappresentava il ripudio dell'espansione del comunisn10 nel n1ondo, ma l'affermazione della necessità di accrescere la forza dell'URSS come unico strumento in grado di assicurare il successo della rivoluzione mondiale. Ed i piani quinquennali, portati avanti con mano di ferro, erano stati orientati appunto i11funzione di questi scopi. D'altronde, nella costruzio11e del loro sistema politico-1nilitare, comprendente la Russia ed i paesi occupati dell'Europa orientale, Stalin ed i suoi collaboratori dovevano te11ere conto della realtà del mome11to. E questa, soprattutto se essi avevano mire espa11sio11istiche, imponeva di procedere per gradi, perché l'URSS, pur possede11do il più potente esercito di tutti i tempi, non poteva bilanciare con esso la potenza aerea e nucleare americana. Hiroshima e Nagasaki rappresentavano degli « ammonimenti » di cui i sovietici 110n potevano ignorare il significato. Per Stalin ed i suoi collaboratori, sia che essi volessero semplicemente difendere le cosiddette « conquiste del socialismo », sia che. volessero gettare le basi della rivoluzione mondiale, non c'era probabilmente altra scelta oltre quella della « cortina di ferro ». Per circa quattro anni - dal 1945 al 1949, anno dell'esplosio11.e della prima atomica sperimentale sovietica - gli Stati Uniti si trovarono in una posizione di forza, che nòn trovava alcun riscontro nel passato e che, probabilmente, non troverà alcun riscontro nel futuro. In quel periodo, gli arnericani detennero un monopolio atomico assoluto, sufficiente non solo a bilanciare ed a sopravanzare la potenza << convenzionale » sovietica, ma anche a tenere in pugno il mo11do: per i11dt1rre chiu11que, Stalin compreso, a mitissimi consigli, sarebbe bastato che essi avessero fatto levare in volo, a scopo semplicemente dimostrativo, un solo stormo dei loro esamotori da bombardan1ento B.36, dotati di autonomia intercontinentale e capaci di operare a q11ote alle quali sia la contraerea che che i caccia dell'epoca erano impotenti. Mai prima di allora, nei millenni della storia umana, u11paese aveva avuto a propria disposizione una forza superiore a quella di tutte le altre nazioni messe insieme, e tale da poter consentire, con la sua sola minaccia (considerando che si trattava di una minaccia imparabile, e contro la quale non esisteva nemmeno la possibilità di una ritorsione), il conseguimento di qualsiasi obiettivo politico, compreso il dominio del mondo. Ma i capi americani, nonostante 38 Bibiio~ecaginobianco

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