Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

La sicurezza europea ieri ed oggi ignorare, si presentavano ora i11tutta la loro imponenza ed i11tutta la loro drammaticità. Se si valuta110 i fatti con obiettività, appare chiaro cl1e le mosse· di Stalin ebbero una loro logica, che si ritrova, sia pure mutata, nelle azioni dei suoi successori. Stalin fu certo un despota spietato. Ma fL1anche un uomo di in11egabile realismo politico, probabilmente accentuato da una natura diffidente, da dure esperienze - l'unica volta che, forse, si era fidato di qualcuno, aveva offerto alla Wehrmacht, su un piatto d'argento, l'occasione per attaccare un'Armata R.ossa privata dei suoi migliori « cervelli », in seguito alle feroci « purghe » degli a11ni trenta - e da un'indubbia n1ancanza di scrupoli. Perciò, con ogni probabilità, anche se i motivi di molti dei suoi atti rimangono e rimarranno oscuri, si può ritenere che egli comprendesse i pericoli ai quali avrebbe esposto il suo regime ponendo i russi a contatto con la civiltà occidentale. Alla base delle decisioni di Stalin vi erano inoltre precisi motivi di ordine politico-militare. La Russia aveva sperimentato a proprie spese le possibilità di in, 1asione del suo territorio, ed era stata quasi sul pt1nto di essere messa fuori combattimer1to. Le stie conquiste territoriali in Europa le offrivano ora la possibilità di costruirsi un poderoso antemurale. Ma, per renderlo veramente solido i sovietici dovevano renderlo impenetrabile ad ogni influenza occidentale. Ciò non era facile, se si considera che i nuovi confini « europei » tagliavano in dt1e la Germania e dividevano popoli cl1e erano stati accomunati da lunghi e tormentosi processi storici. L'unica scelta possibile, in queste condizioni, era la « cortina di ferro »~ D'altra parte, il massiccio antemurale che l'Armata Rossa aveva conquistato e manteneva, poteva avere una fu11zione non soltanto difensiva. Anche se all'epoca del suo contrasto con Trotzkij - il quale, co1ne è noto, propugnava la teoria della « rivoluzio11e permanente» - Stalin era stato fautore dell'« edificazione del socialismo i11un solo paese», ed anche se, durante la guerra, per non « allarmare » gli alleati del momento e per controbattere la pro-· paganda avversaria, aveva sciolto il Coìnintern 1 , non ci si poteva I Il Comintern, l'Internazionale Comunista, era l'organizzazione mediante la quale l'URSS controllava e dirigeva i partiti comunisti dì tutti i paesi. Il Comintern, sorto nel 1919, fu mantenuto in piedi da Stalin anche dopo la sua vittoria su Trotzkij, come strun1ento fiancheggiatore della politica dell'Unione Sovietica. Fu sciolto nel maggio 1943, nel quadro delle misure tendenti a sopire eventuali diffidenze degli allea ti occidentali. 37 Bibiiotecaginobianco

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