Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

• Girolamo Cotroneo soluzioni proposte per un'altra, e assai div~rsa nelle fondamenta, società? Certo, se si vuole, si può anche dire, conìe Pao]o Spriana, che nessuno dei cardini su cui si fonda il Manifesto marxiano « appare di per sé divelto dall'esperienza sopravvenuta », in quanto non mancano nella società co11temporanea « né la tendenza al processo di proletarizzazione, né la critica al limite della libertà in una società capitalistica, al 'libero commercio', al 1natrimonio, al lavoro salariato, né la convinzione che una rivoluzione operaia si realizzi con la distruzione violenta dei vecchi rapporti di produzione ». Sarà anche vero: ma significano la stessa cosa che significavano ai tempi di Marx? Si potrebbe obiettare che il marxismo è una metodologia, e come tale ancora valida. Ma per la verità il marxismo non si è mai prese1ìtato come semplice analisi formale, ma come indicazione di contenuti che, se tolti, fanno crollare pure l'analisi che li regge; per cui, ritornando al nostro discorso, appare chiaro che il « ripensamento », ogr1i ripensamento, se veramente tale, è di per sé una « nuova » dottrina. Quando Pieraccini dice ancora che « il socialismo 1ìon può identificarsi nella società autoritaria burocratica comunista, né nella società dei consumi, né nelle democrazie sociali », dice cosa giusta e accettabile; come senz'altro accettabile è la sua affermazione che « le sinistre divise si attardano spesso su vecchi schemi, parlano linguaggi antichi, ripetono analisi di altri tempi ». Ma questi « vecchi schemi », questi « li1ìguaggi antichi », queste « analisi di altri tempi », non si darà il caso che siano proprio le radici marxengeliane del socialismo, inteso come sche1na totalizzante e quindi, proprio perché tale, inadeguato ai tempi? Scrive ancora Basso, riprendendo un'espressione di Rosa Luxemburg, che, lu1ìgi dall'essere superato, Marx non è tuttavia « esaurito », essendovi ancora « molte armi da trarre dal suo arsenale rivoluzionario che non sono state finora utilizzate ». Può darsi anche che ciò sia vero, anche se fra la Luxemburg e noi sono già successe molte cose. Ma è anche vero che lo schema filosofico di fondo (che poi condiziona buo11a parte delle altre ista11ze) mostra ampiamente l'usura del tempo. Non a caso prima avevamo avanzato il dubbio che quello proposto da Lelio Basso sia il « proprio » marxismo, non già quello di Marx (anche se, nonostante questo, viene conservato l'equivoco di fondo per cui non si può pensare a uno sviluppo sociale migliore dell'attuale, a una più equa organizzazione sociale, prescindendo da Marx). In q·uesta prospettiva la 30 Bibiiotecaginobianco

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