Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Mille e un socialismo derivazione hegeliana (che Marx ha finito, forse inconsapevolmente, col fare proprio) per cui ìl piano della realtà viene a essere _subordinato a quello delle idee. Vero è che le idee sono conseguenti all'esame della realtà, alle analisi (che però sono sempre formali) socio-economiche; ma è anche vero che, diversamente dalla realtà, le idee - proprio perché formali - tendono a cristallizzarsi e a diventare, alla maniera di Leibniz, « verità di ragione ». L'alternativa qui11di ci sembra soltanto quella di un continuo lavoro di rinnovamento, di ripensamento che consenta, senza pregiudizi dommatici, di adeguarsi sempre alla mutevolezza dei problemi concreti; e questo non può essere ottenuto col dare eternamente per validi certi princìpi che si presentano come sostanziali. Prendiamo ad esempio l'intervento di Giovanni Pieraccini. Si tratta di un discorso estremamente dignitoso, che rivendica soprattutto la carica etica del socialismo senza indicare (a differenza di Basso) rigorose premesse teoriche da cui fare discendere conseguenze pratiche. Meno dottrinario, ma forse più realista di Lelio Basso, Pieraccini sembra avere compreso che gli schen1i teorici rischiano di essere una sorta di « prologo in cielo » senza possibilità di coerenza applicativa, dal momento che la realtà, quando si è finito di recitare il prologo, è spesso già mutata. Tuttavia ciò che di più interessante ci è sembrato di individuare nello scritto di Pieraccini (ancorché strettamente legato alla situazione politica immediata del nostro paese) è quel concetto sulla necessità di « ripensare » il socialismo a cui egli fa spesso ricorso. Ora, che cosa significa « ripensare » una dottrina? Nella nostra lingua il termine « ripensare » ha un duplice significato: da una parte significa pensare di nuovo, e con maggiore ponderazione e diligenza, mentre dall'altro significa anche cambiare pensiero, proponimento. Non è certo per pura esercitazione filologica che abbiamo richiamato il significato di questo termine, ma per indicare che « ripensare » significa, sempre, allontanarsi in. qualche modo dalla fonte originaria, dal modo primitivo di pensare. Pieraccini infatti dice che se g]i « scopi fondamentali del socialismo sono tuttora validi ed essen ... ziali », occorre tuttavia « ripensare dove lo sviluppo storico e la forza stessa, i successi del movimento· operaio ci hanno portato ». E ci hanno portato in un mondo che non è più quello di Marx: la società che ha scoperto la teoria della 'relatività, che ha raggiunto la luna, che ha inventato i computers, può ancora essere corretta nei suoi scompensi, nelle sue storture, nelle sue contraddizioni (che vi sono, e gravissime) fondando le correzioni stesse su analisi e 29 Bibii.otecaginobianco •

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