Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Mille e itn socialisn10 avrebbero forzato il pensiero in direzioni diverse. Kautsky e la Seconda Intenazio11ale « po11endo l'accento solo sulle contrad_dizioni e i processi obiettivi » finiro110 con l'approdare « alla concezione di u110 s,,iluppo naturale e meccanico verso il socialismo, da cui è assente la dialettica ed è assente l'interve11to cosciente del proletariato, come se la rivoluzione fosse un fatto oggettivo che si tratta soltanto di saper aspettare »; il che avrebbe finito col condurre « al trio11fo dell'empirismo socialdemocratico » (non per nulla l,enin definiva, ed è noto, Kautsky come « il rinnegato »). A sua volta, sempre a dire di Basso, la Terza Internazionale (quella di Lenin) « ritornava [ ...] alla concezione settecentesca dell'onnipotenza della. legge e sboccava, come era inevitabile, in un'esaltazione del potere, nel dogmatismo, nella verità posseduta dall'alto che le masse devono soltar1to apprendere e realizzare, magari meccanicamente, nella teoria delle' cinghie di trasmissione', 11elburocratismo che pretende di incanalare in binari obbligati e uniformi, e perciò soffocare l'iniziativa creatrice delle masse »; così « il dogll).a si pietrificava, diventava teologia e ritualismo, si arricchiva di superfetazioni (come il materialismo dialettico e il realismo socialista) che all'autentico spirito del 1narxismo sono sostanzialmente estranee ». · Sulla doppia deviazione di Kautsky e di Leni11, la prima delle quali avrebbe condotto a quello che, come già sappiamo, Basso chiama « l'empirismo socialdemocratico », mentre la seconda conteneva implicitamente « l'involuzio11e staliniana », su questa doppia deviazione, dicevamo, si fonderebbero dunque le co11traddizioni interne ai paesi (e agli schieramenti) socialisti: contraddizioni che potranno essere evitate (o superate) elaborando una nuova strategia rivoluzionaria che dovrebbe partire « da u11 rinnovato studio di Marx ». Qui, a nostro avviso, starebbe il vizio metodologico in1plicito nel discorso di Basso. Senza dire che la sua potrebbe facilmente essere intesa come la « terza deviazione», dopo quelle di Kautsky e di Lenin, del mar:xismo, l'enunciazione di Basso fa 11ascere inevitabilmente una domanda: il fatto che il marxismo (che è una « teoria ») abbia generato proprio « quelle » realtà, quelle formazioni storiche, nessuna delle quali si presenta come convincente, come risolutrice dei problemi ·sociali di fondo (che non si riducono alla sola questione del possesso dei mezzi di produzione), non potrebbe essere dovuto a un vizio contenuto nella stessa teoria originaria? Basso dice che, nonostante in Europa, in Asia e in Sudamerica siano sorti degli Stati comunisti, « siamo ancora lonta11i dal realizzare un. modello di società ma neppure un regime che 27 Bibliotecaginobianco

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