Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Francesco Compagna nella presenza di sottogoverno lasci a desiderare_. Non è sopportabile che a carico del malgoverno della sinistra si possano addurre argomenti tali da far impallidire il ricordo del malgover110 della destra! Se qualcuno fosse responsabile, sia pure indirettamente, di una situazione del genere, così ai vertici politici come ai livelli intermedi, sappia generosamente mettersi da parte o sia impietosamente messo da parte. Chi scri,,e vorrebbe a qt1esto punto rifarsi all'augurio già da lui formulato dalla tribuna del Congresso repubblicano di Firenze: l'augurio « di trovare i nostri interlocutori di gennaio più consapevoli di quanto finora non siano stati, dell'esigenza di concordare un'altra politica di centro-sinistra ed ancl1e uno stile diverso e più rigoroso dell'azione di governo ». In quella stessa occasione aggiungevamo: « se così fosse, noi non potren1mo non essere disponibili per concordarla, quest'altra politica di centro-sinistra, e per assumere le responsabilità che ci competono, per fare la nostra parte nello sforzo comune di t1scire dal tunnel; ma se così non fosse, noi dovremmo invece marcare le distanze, anche più nettame11te di quanto 110n ci è toccato di fare qt1ando ci siamo disimpegnati dal governo per non essere pit1 corresponsabili di errori, contraddizioni, incoerenze che avevamo denunciato ». Queste semplici proposizioni valgono come risposta a quanti si sono do1nandati, dopo il preannuncio della loro uscita dalla maggioranza alla ripresa dei lavori parlamentari, « che cosa vogliono i repubblicani »; e come correzione per chi ritiene che i repubblicani vogliano darsi una funzione specializzata in senso a11tisocialista. Attendiamo du.nque gli eventi delle prossime settimane, fiduciosi che la « lezione delle cose », impartita dalla vicenda delle elezioni presidenziali, possa portare alla reintegrazione della maggioranza e ad u11 risanamento del suo modo di essere e di operare. Se questa nostra fiducia nella « lezione delle cose » do,,esse rimanere disattesa, andremmo incontro alla notte, e non solo del centro-si~ nistra. Se invece i socialisti volessero rientrare nella maggioranza dalla quale sono usciti e alla quale hanno voltato le spalle, e sopratutto se, una volta rie11trati, dessero affidanti assicurazioni di non volerne pit1 uscire, allora ci si potrebbe rimboccare le maniche e darsi da fare, in attesa che torni giorno, per creare le condizioni di riforme che abbiano pit1 carne e più sangue di quelle che abbiamo varato o che non abbiamo varato in questi a11ni; durante i quali, invece di approdare, come ci proponevamo, ad una diversa qualificazione dello sviluppo ( rispetto a quella degli ar1ni del cen22 Bibiio~ecaginobianco

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