Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Francesco Compagna di applicare una « strategia di contatti e di collegamenti » altrettanto cauta di quella che stanno cercando di elaborare e di portare avanti per quanto riguarda l'esigenza di evitare il referendum antidivorzista e le spaccature di vertice e di base che fatalmente 11ederiverebbero. La strategia che i comunisti avrebbero gradito era cioè molto diversa da quella che hanno subìto; era meno avventata insomma di quella manciniana, che i com11nisti hanno dovuto appunto subire « fino in fondo » e che, qualora avesse colto gli obiettivi cui esplicitamente n1irava, avrebbe incentivato lo sbandame·nto a destra del ceto medio ed avrebbe messo la DC in condizione di inferiorità rispetto alla sua - e non sua soltanto - esigenza di contrastare tale sbandamento. Ma, come abbiamo detto, la strategia imposta da Mancini ai socialisti ed agli stessi comunisti era viziata per i troppi eccessi di spregit1dicatezza semplicistica cui si voleva affidare; e si hanno quindi buone ragioni per concludere che oggi n1olti, fra i socialisti stessi, fra i comunisti e fra i democratici, siano convinti, al di qua della cortina fumogena distesa dalla polemica s11lle responsabilità, che proprio a q11esta rigida e spregiudicata strategia si debba accollare quel che di insoddisfacente e perfino di preoccupante per tutti è risultato alla fine delle elezioni presidenziali. È stato quanto mai significativo in questo senso il fatto che Berlinguer, all'assemblea nazionale dei segretari regionali e provinciali del PCI, abbia affermato eh.e u11a « maggiore attenzione » deve correggere nel prossimo futuro l'errore 'di sottovalutazione che le sinistre hanno commesso per quanto riguarda il « peso » del PSDI e del PRI: un peso « che può essere notevole, specie in una fase in cui gli equilibri politici sono tanto precari ». Così Berlinguer ha più o meno implicitamente criticato il vizio di prepotenza della strategia manciniana, che mirava appunto a tagliar fuori non solo i socialdemocratici, ma anche i repubblicani, e che quindi ha provocato la reazione di legittima difesa degli u11i e degli altri, trascinando nel suo fallimento gli stessi comunisti che, dopo averla do-- vuta subire, fanno ora valere la constatazione che, per quanto « indispensabile », l'unità delle sinistre « non è sufficiente » ai fini di una « svolta democratica ». E certamente Mancini si è sentito toccato da questo rilievo di Berlinguer, se è vero che pochi giorni dopo ha rilasciato a « L'Espresso » stizzite dichiarazioni, molto dure nei confronti dei socialdemocratici e spe~ialmente dei repubblicani, a proposito dei q11ali ha detto, indirettamente polemizzando con Berlinguer, che essi « non sono in grado di determinare un bel niente, né sconfitte, né vittorie ». Ma allora, perché Mancini ha mobili18 Bibiio~ecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==