• Dopo l'elezione del Presidente voluto abbandonare e nel quale non erano voluti rientrare neanche quando le circostanze lo ave,,ano consigliato. Tanto è ver9 che, dopo le elezior1i presidenziali, i repubblicani si sono affrettati a rendere noto di essere disponibili solo per un centro-sinistra che sappia darsi contenuti conformi alle esigenze che derivano dalla grave situazione economica e fi11.anziaria del paese, ma non per formule di maggioranza diverse e alternative rispetto a quella che include necessariamente i socialisti. Resta comunqt1e il riscl1io cl1e la forzatura a sinistra, voluta dai socialisti, possa portare ad uno sbandamento a destra, contrastato dai repubblicani: che se1nbrano più di altri sensibili a questo rischio, nella consapevolezza, tra l'altro, cl1e le elezioni presidenziali, ed i11particolare il fallimento del disegno manciniano di forzatura a sinistra degli equilibri politici, hanno dim~strato quanto fosse fondata la considerazione da noi fatta valere nell'editoriale del numero di agosto-setten1bre: che il centro-sinistra, se è reversibile, « lo è a destra assai più di quanto non possa esserlo a sinistra». D'altra parte, le elezioni presidenziali hanno din1ostrato pure che i socialisti hanno a tal punto smarrito il senso dell'orientamento politico che si sono spinti n1olto spensieratamente oltre i limiti della compatibilità per quanto rigt1arda le esigenze mini1ne di tenuta della maggioranza di centro-sinistra: i comunisti non chiedevano tanto, e soprattutto non erano disposti a pagare l'offerta di frontismo, venuta dai socialisti, quanto sono stati costretti a pagarla. Questo è 11n altro dato politico della situazione che si è creata nel corso delle elezioni presidenziali: i comunisti sono stati costretti ad accettare l'offerta unitaria di Mancini, m.a sono poi rimasti immobilizzati da questa accettazione. È la prima volta, forse, che sono i socialisti ad egemonizzare l'unità delle sinistre: ma per condannarle tutte insieme alla sconfitta. Sembra, d'altra parte, che in generale i comunisti siano assai più sensibili e preoccupati di quanto non lo siano i socialisti dello sbandamento a destra dei ceti medi, e non soltanto dei ceti medi (aumentano gli iscritti alla CISNAL, specialmente nelle regioni meridionali), quale ha cominciato a manifestarsi con il 13 giugno: come se i socialisti avessero tenuto lontano dalla loro memoria di partito il primo dopog11erra, per sft1ggire all'esame di coscienza che le responsabilit~ gravissime dei m~ssimalisti. di allora impongono, mentre con Togliatti e Di Vittorio_ il pericolo dello sbandamento a destra dei ceti medi è entrato nella coscienza politica dei comunisti. E difatti, i comunisti, per le elezioni preside:nziali, si erano proposti 17 Bibl'iotecaginobianco
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