Autori vari Il problema del verde e l'inquinamento dell'a_mbiente urbano. È errato porre in termini di equilibrio biologico puro e semplice la « qL1estione del verde ». Certame11te non è lecito richiamarsi al verde pubblico (giardino, parco pubblico, verde scolastico, verde di rispetto, verde attrezzato sportivo, parco territoriale attrezzato, parco territoriale naturale, ecc.) per un semplice risanamento dell'ambiente facendo riferimento alla funzione clorofilliana ed all'eliminazione dell'a11idride carbonica presente nell'atmosfera. Ma la salvaguardia del benessere del cittadino rientra pienamente nella « questione del verde » per un altro importante elemento, e cioè per la salvaguardia e per lo sviluppo dell'ambiente urbano e del rapporto fra esso e l'uomo. È in questa prospettiva che va posta la « questione » come elemento non rinunciabile della civiltà urbana. La nostra città è, anche più di altre, oggi capace della sola crescita quantitativa in termini di cons11mi individuali, per cui lo sviluppo demografico si traduce essenzialmente in un aumento dei vani e delle automobili senza che questo riesca a provocare una crescita delle funzioni a carattere collettivo, relazionale, sociale. In effetti Napoli ha da oltre due secoli accresciuto le sue dimensioni senza che le sue strutture si siano adeguatamente sviluppate: da qui le disfunzioni della città e dell'hinterland, ormai giunte al punto oltre il quale non v'è che il caos incontrollato. Da ciò la riduzione dell'economia urbana ·alla cosiddetta « speculazione edilizia ». Tuttavia l'ulti1no caotico ed indiscriminato accrescimento edilizio di Napoli, per motivi diversi, non ha toccato alcune aree che, a causa di vincoli particolari (ad es., l'area intorno· a Castel S. Elmo) o perché di proprietà demaniale, per difficoltà orografiche o perché le forze speculative non hanno fatto in tempo a raggiu11gerle, risultano ancora oggi disponibili per un uso collettivo. Esse sono state identificate nel progetto del nuo,vo Piano Regolatore generale e destinate a verde ed attrezzature comunitarie. Nella logica del piano sono proprio queste aree a determinare la possibilità del recupero di un disegno tendente a realizzare una nuova struttura urbana. Perché ciò avvenga, però, è necessario che il problema delle attrezzature sia visto nella sua globalità. di unico qualificante intervento a scala urbana e non come serie di singoli interventi settorializzati e disarticolati, particolarmente per quanto riguarda le zone indicate nel piano come « aree di attrezzature integrate » e destinate oltre che ad attività scolastiche e culturali, a parchi di qt1artiere ed a verde per giochi liberi ed attività sportive. In altri termini, i problemi della informazione, della formazione e del tempo 124 Bibiiotecaginobianco
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