Autori vari varne la riduzione. Ma sul piano della condotta qegli organi pubblici (per il regime delle autorizzazioni, concessioni, agevolazioni, ecc.) si deve giungere ad un sistema generale uniforme inteso a pervenire a·l divieto dello scempio autorizzato· dell'ambiente. Le industrie maggiormente inquinanti sono note e facilmente riconoscibili: l'Ital,sider a Bagnoli, che pare stia seriamente studiando, la possibilità di portare a solt1zione il problema a livello sia di inquinamento atmosferico sia di i11quinamento marino; la Cementir, a Bagnoli, in attesa del definitivo trasferimento a Maddaloni, che dichiara di possedere filtri di depurazione che, comunque, no,n adopera o sulla cui ft1nzionalità è più che lecito nutrire dubbi; le ce11trali termo-elettriche dell'ENEL a S. Giovanni a Teduccio e, nella stessa zo11a, la Mobil Oil per la quale il discorso è molto più vasto e va rimandato alle decisio11i circa lo spostamento dell'impianto in altra zona. A riguardo di quest'ultima industria, la ·Commissione prende atto con soddisfazione· che l'apposita Commissione di studio istituita dal Ministero per i Lavori Pubblici ha concluso, in senso positivo, la prima fase del proprio lavoro relativa alla possibilità di delocalizzazione cli tale azienda in altro punto del territorio regionale. Tuttavia, accanto a questi complessi indt1striali di grosse dimensio11i 11e esistono altri di dimensioni medie e piccole il cui sviluppo e la cui crescita va orientata e guidata in modo da non pregiudicare il regolare svolgimento delle funzioni che sono tipiche della città. A questo riguardo si propone un'indagine volta ad accertare la -consiste11za numerica e le relative produzioni di queste industrie e di qitelle lavorazioni la cui presenza sia generalmente inquinante o comunque incon1patibile con l'ambiente cittadino, e volta ancora ad accertare il rapporto esistente tra tipo di produzio11e e ambiente di lavoro al fi11edi poter prospettare soluzio11i alternative alle attuali. A questo proposito si può fare pienamente riferimento a quanto espressamente affermato dal Progetto 80 nel quale nella sezione dedicata a L'Ambiente si dice testualmente: « In attesa che lo sviluppo tecno,Jogico consenta una completa eliminazio11e dell'inquinamento dovuto agli impianti industriali, si potrebbe negare la licenza di costruzione in aree prossime a centri abitati agli impianti che abbiano particqlari effetti di inquinamento, e curare che le zone organizzate per i 11t1oviinsediamenti industriali non vengano- parzialmente urbanizzate ». Allo stesso livello appare degna dì particolare attenzio11e la raccomandazione del Progetto 80 a proposito del porto di Napoli quando afferma che: « si dovrebbe provvedere ad escludere dal golfo di Napoli e da quello di Salerno ogni traffico di petrolio ». 120 ' Bibiiqtecaginobianco
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