Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Autori vari varne la riduzione. Ma sul piano della condotta qegli organi pubblici (per il regime delle autorizzazioni, concessioni, agevolazioni, ecc.) si deve giungere ad un sistema generale uniforme inteso a pervenire a·l divieto dello scempio autorizzato· dell'ambiente. Le industrie maggiormente inquinanti sono note e facilmente riconoscibili: l'Ital,sider a Bagnoli, che pare stia seriamente studiando, la possibilità di portare a solt1zione il problema a livello sia di inquinamento atmosferico sia di i11quinamento marino; la Cementir, a Bagnoli, in attesa del definitivo trasferimento a Maddaloni, che dichiara di possedere filtri di depurazione che, comunque, no,n adopera o sulla cui ft1nzionalità è più che lecito nutrire dubbi; le ce11trali termo-elettriche dell'ENEL a S. Giovanni a Teduccio e, nella stessa zo11a, la Mobil Oil per la quale il discorso è molto più vasto e va rimandato alle decisio11i circa lo spostamento dell'impianto in altra zona. A riguardo di quest'ultima industria, la ·Commissione prende atto con soddisfazione· che l'apposita Commissione di studio istituita dal Ministero per i Lavori Pubblici ha concluso, in senso positivo, la prima fase del proprio lavoro relativa alla possibilità di delocalizzazione cli tale azienda in altro punto del territorio regionale. Tuttavia, accanto a questi complessi indt1striali di grosse dimensio11i 11e esistono altri di dimensioni medie e piccole il cui sviluppo e la cui crescita va orientata e guidata in modo da non pregiudicare il regolare svolgimento delle funzioni che sono tipiche della città. A questo riguardo si propone un'indagine volta ad accertare la -consiste11za numerica e le relative produzioni di queste industrie e di qitelle lavorazioni la cui presenza sia generalmente inquinante o comunque incon1patibile con l'ambiente cittadino, e volta ancora ad accertare il rapporto esistente tra tipo di produzio11e e ambiente di lavoro al fi11edi poter prospettare soluzio11i alternative alle attuali. A questo proposito si può fare pienamente riferimento a quanto espressamente affermato dal Progetto 80 nel quale nella sezione dedicata a L'Ambiente si dice testualmente: « In attesa che lo sviluppo tecno,Jogico consenta una completa eliminazio11e dell'inquinamento dovuto agli impianti industriali, si potrebbe negare la licenza di costruzione in aree prossime a centri abitati agli impianti che abbiano particqlari effetti di inquinamento, e curare che le zone organizzate per i 11t1oviinsediamenti industriali non vengano- parzialmente urbanizzate ». Allo stesso livello appare degna dì particolare attenzio11e la raccomandazione del Progetto 80 a proposito del porto di Napoli quando afferma che: « si dovrebbe provvedere ad escludere dal golfo di Napoli e da quello di Salerno ogni traffico di petrolio ». 120 ' Bibiiqtecaginobianco

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