Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Autori vari che non si potrebbe spiegare in altro modo la presenza nelle acque di mare cittadine di batteri quali il bacterium coli e le salmonelle (apportatrici, queste, del tifo e del paratifo) germi che vengono trasportati dalle feci. Se tale presenza è stata accertata vuol dire che agli scoli fecali che dovrebbero essere tutti convogliati sul collettore di Cuma, si aggiunge un certo numero di scoli abusivi. Potrebbe anche essersi verificato il caso di scoli fognari che anziché sfociare « clandistinamente » a mare siano stati immessi nelle condotte che portano al mare le acque piovane. Questo dovrebbe essere un ulteriore elemento di ricerca che, comunque, nulla toglie alle dimensioni del problema e non modifica le soluzioni dello stesso. Soluzioni urgenti dal momento che riguarda110 la salute umana che viene compromessa sia direttamente per gli effetti che possono derivare all'uomo nel momento in cui si bagna in mare, sia indirettamente co11 l'ingestione di frutti di mare coltivati nelle stesse acque cittadine. In che misura tt1tto questo si ripercuota negativamente sul turismo è talmente evidente che risulta superfluo parlarne. La « soluzione finale », la soluzione per eccellenza è quella della installazione di impianti di depurazione. È una soluzione che presenta tempi di realizzazio11e non brevissimi e costi piuttosto elevati, ma questi elementi non debbono costituire un ostaco 1lo dal n1omento che il problema della salute dei cittadini viene prima di altre considerazioni. D'altra parte, il mare costituisce anche una risorsa economica e quindi il costo del depuratore, un costo sociale per eccellenza, può essere se non ammortizzato, almeno• parzialmente recuperato attraverso i canali della pesca e del turismo, tanto per citare le ~ttività direttamente interessate al fenomeno. A questo riguardo si propone un'apposita indagine di confronto sulla pescosità attuale nelle acque del golfo rispetto a quella dei decenni passati e sulle possibilità di ripop·olamento ittico delle acqite stesse. Ripopolamento che, una volta realizzato, avrà evidenti riflessi positivi sull'industria e sul commercio del pesce. Intanto esistono soluzioni di emergenza, di costo anche più modico, ma che vanno attuate non in alternativa al depuratore, bensì come complementari al depuratore e in attesa che i depuratori si installino e siano resi operanti. Tali soluzioni possono riguardare soprattutto i ri;fiuti urbani liquidi che vanno dispersi a notevole profondità e a distanza dalla costa. A questo proposito può essere validamente tenuta presente l'esperienza attuata in altri paesi e in particol_are a Los Angeles. lJn'altra soluzione, sempre di emergenza, potrebbe essere, infine, costituita dall'impiego, di spazzamare che dovrebbero se non disin.quinare il mare, almeno pulirlo. 116' Bibiiotecaginobianco

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