I La società dei rifiuti tudini e modelli di comportamento - in nome dell'interesse della collettività e del benessere futuro del paese . . Il successo dipende da noi. - D'altra parte, perché gli uon1ini politici affrontino questo discorso, occorre che noi esercitiamo sui nostri rappresentanti una pressione perché si cambi rotta rispetto al passato: dobbiamo riconoscere che l'Italia brutta l'abbiamo voluta ed edificata proprio noi, che oggi ci svegliamo con la frenesia dell'ecologia. E stato il 11ostro sfruttamento, l'egoismo, il disprezzo per il mo11do circostante e per i suoi abitanti - altri a11imali, uomini, pia11te - che l1anno trasfor1nato gran parte dell'Italia riducendola triste e brutta, con spiagge coperte di catrame, città circondate da rifiuti maleodoranti, laghi diventati paludi, foreste devastate, terreni soggetti ad erosione, fiumi intasati al punto che ogni piena è causa di un'alluvione, ogni frana si trasforma in mega-assassinio; un paese i11cui gli alberi non hanno più uccelli e da cui stanno scomparendo gli ultimi animali allo stato naturale, cacciati dalla speculazione edilizia, dove vegetali, animali e uomini sono cronicamente intossicati per l'uso indiscriminato di insetticidi e antiparassitari, dove il bronzo e il 1narmo dei monumenti sono corrosi dall'acido solforico trascinato dalle piogge, il clima è in continuo deterioramento, l'atmosfera è sempre pi11 sporca e inquinata e intere regioni sono prive d'acqua. Il tutto dominato dal frastuono, dalla esplosione di rabbia dei clacksons, dai colpi di fucile di cacciatori accaniti nello ster1ninio degli ultimi uccelli che, nei loro movime11ti migratori, non possono fare a meno di passare per il « Bel paese ». Nella culla della civiltà occidentale c'è sempre meno posto per i deboli, i malati, gli i11validi, gli anziani, i poveri, meno posto in cui ritrovare il verde e sfuggire a quei miasmi cl1e hanno suggerito la spiritosa battuta: « Prendi u11a boccata d'aria e n1uori ». Il successo di qt1ella politica ecologica che è ora invocata dipe11de ormai soltanto dalla nostra capacità di batterci, al di sopra degli egois1ni singoli e miopi, per una nuova società in cui si realizzino delle condizioni umane per vivere, i11 cui si ritrovi un ra-pporto umano col verde e con la natura, cioè a dire, poi, con noi stessi. La cultura per que- . sta nuova società non può essere edificata_ altro che attraverso un'azione educativa a tutti i livelli; e la prima trincea avanzata per proporre alle nuove generazioni degli ideali diversi da quelli puri e semplici della società dei çonsumi, è costituita dalla scuola. L'esperienza da me raccoltc;J attraverso incontri e discussioni con studenti di scuola media, di scuola secondaria è con i miei studenti universitari, mostra che i giovani sono tanto p!ù integrati e tanto meno 103 Biblio_tecaginobianco
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