Nord e Sud - anno XIX - n. 145 - gennaio 1972

Giorgio Nebbia industrializzazione e di sviluppo senza una. adeguata programmazione e senza u11a proiezione verso un futuro, 11eanche vicino. E, finalmente, la collera trattenuta sta esplo,dendo: dopo essere esplosa nell'Italia settentrionale, davanti alla speculazione indisciplinata, ora esplode ancl1e da noi, traboccando dalle pagine di GiL1stino,Fortunato, in un'azione politica e civile. In questi ulti1ni mesi, nella sola Puglia, ci sono stati gli scioperi per l'acqua, le manifestazioni di protesta a Taranto per una industrializzazione umana, a Manfredonia contro la centrale termoelettrica, a Zapponeta contro le sottrazioni di sabbia dall'arenile. Il ruolo delle Regioni. - L'amministrazione razionale delle risorse del Mezzogiorno richiede l'invenzione di una 11uova politica che si po11ga come obiettivo il conciliare l'aumento del reddito e dell'occupazione con lo sviluppo dignitoso, a fini e con dimensioni umane, del territorio. La recente attenzione del Senato per i problemi dell'ecologia fa pe11sare che negli uomini politici più responsabili esista una volontà di amministrare in maniera nuova, anche in Italia, le risorse della 11atura, del territorio e dell'ambiente. Molte delle decisioni per questa politica possono, però, essere prese soltanto nell'ambito delle Regioni, alle quali la Costituzione repubblicana demanda specificamente molti compiti fondamentali in questo settore. È un seg110 positivo che in molte Regioni sia stato costituito uno speciale Assessorato al territorio, all'ambiente o all'ecologia, la cui importanza è, a mio avviso, primaria, perché da tale Assessorato dovrebbe passare qualsiasi decisione relativa a insediamenti turistici e industriali, all'urbanizzazione, e così via. È a livello delle singole regioni, ad esen1pio, che può e deve essere fatto un inventario delle risorse naturali e dei problemi di deterioramento del suolo, di rimboschimento, di inquinamenti nocivi alla salute. Se ciascun Ente Regione preparasse un documento sullo « stato dell'ambiente » nella regione stessa, avremmo in breve tempo il materiale per la redazione di un documento sullo « Stato dell'a1nbiente in Italia », indispensabile per una programmazione dell'uso del territorio a livello nazionale, forse preparatorio per la costituzione, anche in Italia, come in Francia ed in Inghilterra, di un Ministero dell'ambiente. È una grossa prova, una sfida per gli uomini politici eletti ad amministrare le Regioni. I nuovi tempi impongono che essi facciano con gli elettori un discorso nuovo, basato su programmi in cui è prioritaria la co11servazione dell'ambiente; bisogna che essi abbiano il coraggio di chiedere agli elettori dei sacrifici - finanziari e di rinuncia a certe abi102 Bibiio_tecaignobianco

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