Pella e il Governo dell'Assunta ge, forse la legge elettorale e l'amnistia, e presentarsi come Governo di tregua, che avrebbe anche il proposito di promuovere per un periodo posteriore la costituzione di una maggioranza politica. 4) L'incaricato, a mio parere (ma questa è procedura opinabile), dovrebbe rivolgere ai partiti Llna domanda chiaran1ente formulata, se nell'interesse del paese siano disposti a concedere tale tregua. 5) Naturalmente un.a figura come la mia, politicamente pronunciata, non potrebbe p,artecipare a tale Governo, e ne ho fatto già cenno a Pella. 6) Per non dare colore politico a questa operazione, credo più utile la mia assenza; quindi, salvo subentrino n.uove circostanze, non parto questa sera. 7) Gli amici mi credano che valuto adeguatamente ed apprezzo le loro fatiche. QiLando f asse necessario o iltile, sono sempre pronto a portare la mia parte, mirando soprattittto a salvare l'unità del partito, cioè la forza della Democrazia Cristiana ». La nota di De Gasperi ha un immediato effetto distensivo. Dopo il voto di fiducia il leader democristiano dice ai giornalisti: « Sono molto lieto che l'amico Pella abbia potuto realizzare un, Ministero di così esperti e valenti Llomini. Gli faccio i n1iei più fervidi augitri. Bisogna fare ogni sforzo per appoggiare questa patriottica impresa nell'interesse del paese e della democrazia ». Pella dura in carica 142 giorni (dal 17 agosto '53 al 17 gennaio 1954). I primi atti del Governo sono costituiti dalla preparazione dei Bilanci finanziari. A questi adempimenti Pella può dedicarsi con relativa tranquillità. Le Camere vanno in ferie, Roma si spopola e la pressione politica si allenta. La polemica si trasferisce sul piano strettamente econornico,. Il pareggio del bilancio è, per Pella, un obiettivo primario che passa per la rigida difesa del potere di acquisto d·ella lira. Benpensanti, burocrati e destra economica gli manifestano simpatia. Da quando, nel maggio del 1948, è succeduto a Luigi Einaudi nella direzione della politica finanziaria italiana, Pella ha acquisito in questo campo molta autorevolezza. Gli industriali italiani si sentono largamente tutelati. Statali e lavoratori, nelle loro rivendicazioni, si scontrano duramente con la « linea Pella >~, che è -una linea di intransigenza. Pella sostiene vivaci polemiche con tutti gli esperti di economia. Einaudi riteneva che, per bloccare l'aumento progressivo dei prezzi, era necessaria la limita-· zione severa del credito bancario. In tal modo la speculazione al rialzo, senza più disponibilità finanziaria, sarebbe stata costretta a ·portare sul mercato le scorte accumulate. La discesa dei prezzi ne sarebbe derivata automaticaménte. Vanoni puntava sulla riorganizzazione del sistema tributario e sosteneva lç1.necessità di un aumento del gettito fiscale a danno delle società e dei ceti privilegiati. Per La Malfa, il pareggio del 97 Bibiiotecaginobianco I
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