Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Pella e il Governo dell'Assunta per il Governo. « Il programma di Pella », dice Lauro, « va preso in seria considerazione per le sue coraggiose iniziative ». Le repliche di Pella sono tutte e -due in funzione delle alleanzè p-arlamentari che si sono delineate. Innanzi tutto, per attenuare almeno in parte l'ostilità verso il suo « Governo di affari », egli rettifica un poco l'impostazione di partenza. « Il Governo », dice, « è limitato nel tempo n,on in quanto esiste itna scadenza fissa, ma in quanto lega la sua ragione d'essere al raggiungimento di un accordo, di una efficiente intesa tra i partiti d'emocratici ». Sono quindi due i piani di azione. Uno è rappresentato dalla preparazio,ne dei Bilanci; l'altro dalla ricerca di nuove occasioni per l'inco·ntro· e il con.fro.nto tra i partiti democratici. « Questo Governo », precisa Pella, « che vuole essere Governo prevalentemente, ma non esclusivamente amministrativo, sente il dovere, in sede politica, di evitare due inconvenienti opposti: da una p·arte un agnosticismo che ridurrebbe a fredda amministrazione ogni suo atto e, quindi, lo porterebbe su itn piano inferiore a quella che è l'aspettativa del Parlamento e del paese; e, dall'altra parte, desiderio di evitare un pericoloso 'irenismo ' politico in sede di programma, in. sede di ideologia, in sede· di aziorte: di voler ciò nel desiderio di nessuno s.contentare, di voler tutto conciliare. Anche, magari, i termini più opposti della visione dei diversi problemi ». In sostanza, Pella lascia capire chiaramente che il suo Governo sarà, sì, tecnico-arr1ministrativo; ma non per questo sarà politicamente agnostico e « asessuale ». Per rendere, infine, più convinto e d·eciso l'appoggio dei settori nazionalisti, ribadisce la volontà di risolvere la questione di Trieste « nella ferma difesa degli interessi italiani e nel rispetto degli impegni assunti, primo fra tutti quelli riconosciu.ti nella dichiarazione tripartita del 1948 ». Per accattivarsi definitivamente la simp-atia dei monarchici, definisce « costruttivo » il discorso del sen. Lauro, al quale dà ampie assicurazioni sullo svilup·po della Marina Mercantile. « Napoli », conclude su questo punto, « non appartien.e soltanto ai napoletani, ma a tutti gli italiani ». Al Senato, il 22 agosto, i votanti sono 23-6.Di questi, 140 dicono· sì al Governo Pella, 86 dicono no, 10 si astengono. Alla Camera, il 24 agosto, i votanti sono 574: 315 votano a favore, 215 contro, 44 si astengono. Il Go1 verno entra nella pienezza dei poteri. Gran parte del suo successo, Pella lo deve a De Gasperi. Lo statista trentino ha svolto in suo favore, da Sella Valsugana, una forte pressione. Pella ha l'incarico da Einau·di nello stesso giorno in cui Piccioni rinuncia, cioè il 12· agosto. « Partendo dalla considerazione che il Govern,o che succede a quello di De Gasperi » · - racconta Giulio Cesare Re in Fine di una politica - « deve essere presentato per la fiducia del Parlamento . 95 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==