Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Ermanno Corsi sioni fiscali, nuove imposte sulle società, riforma fondiaria e distribuzione di terra ai contadini, liquidazione degli :Enti inutili. In politica estera si continuerà nella linea della fedeltà al Patto Atlantico « che non è solo patto di difesa militare » - afferma Pella - « ma strumento propulsore di benessere e di migliore giustizia sociale nel seno della comunità atlantica. È nella atmosfera atlantica che l'Italia ha potuto effettuare la sila ricostru_zio11e economica e consolidare la sua democrazia». Nel rispetto dell'Alleanza Atlantica, ma co·n fermezza, si chiederà la restituzione di Trieste all'Italia, secondo la dichiarazione , tripartita sottoscritta nel 1948. Il dibattito sulla fiducia, ta11to al Senato quanto alla Camera, conferma gli atteggiamenti assunti dai partiti verso il Governo Pella. La DC lo definisce « patriottica impresa », ma dopo molta incertezza. De Gasperi, all'interno del partito, esercita forti pressioni affincl1é non siano create difficoltà al suo successore. Sturzo, per motivi di salute, non resta in aL1la fino, alla fine del dibattito. Tuttavia, prima di lasciare Palazzo Madama, invia al presidente Pella un biglietto: « Il mio voto è favorevole ed aiLgurale ». « Ufficializza » lo stato di perplessità della Democrazia Cristiana l'intervento di Jervolino alla· Camera: « La soluzione del Governo d'affari non è quella da noi desiderata. L'accettiamo come una necessità. Pertanto assicuriamo il nostro onesto e leale ap·poggio a Pella che si muove sulla linea della novità nella continuità ». PLI e PRI, sia pure in nome dello stato di emergenza, voteranno anch'essi a favore. Il PSDI si pone su un piano di vigilante attesa: si asterrà. Un intervento, al Senato, tiene pure Enrico De Nicola per definire il programma Pella « modesto, ma one~to ». A sinistra, il P.SI non ha difficoltà a riconoscere (Nenni) che « utz passo avanti è stato fatto da Pella » e che « talune delle richieste socialiste hanno trovato rispondenza nella dichiarazione programmatica ». Ma restano tl1tte le preoccupazioni per l'impostazione econo,mica del Governo. Di esse si fa portatore Morandi. Alla fine il PSI decide per il voto contrario. Afferma Lombardi: « Quello di Pella no,n è un Governo monocolore. È piuttosto un Governo incolore. Il centrismo », aggiunge, « è finito non solo in Italia, ma in tutta Europa. De Gasperi e Piccioni sono caduti perché hanno tentato di cristallizzare artificiosamente una superatq. posizione centrista. L'unica soluzione possibile si chiama 'apertura a sinistra ' e, presto o tardi, è questa la strada che si dovrà imboccare ». Ostile si manifesta il PCI (Scoccimarro, Di Vittorio). « La DC », si dichiara, « ha impedito la solu.zione della crisi per non perdere quel potere che il popolo le ha, invece, tolto con il voto ». Monarchici e missini esprimono senza mezzi termini le loro simpatie 94 Bibi~qtecaginobianco

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