Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Pella e il Governo dell'Assunta ottobre, i 17 bilanci finanziari. Intanto ai partiti verra data una pausa di rjflessione. Il governo d'affari deve essere affidato a un tecnico. La scelta cade su Giuseppe Pella (51 anni), laureato in tecnica bancaria e industriale, esperto di problemi econon1ici e finanziari. Formatosi nelle file dell'Azione Cattolica, Pella entra in politica con la Liberazione 7 • Nel secondo Gabinetto De Gasperi è sottosegretario alle Finanze. Sono noti i suoi legami con gli industriali lanieri biellesi. Fa una rapida carriera come ministro delle fjnanze, del Tesoro e del Bilancio. Un governo da lui presieduto, si pensa, non andrà mai oltre finalità purarr1ente an1ministrative. Einaudi convoca Pella nel suo studio, a Caprarola: nel tardo pomeriggio del 12 agosto 1953, e gli affida l'incarico. Il colloquio dura più di un'ora. Pella ne esce convinto della necessità di far presto. Formerà subito la lista del Governo senza passare attraverso la trafila ritardatrice delle consultazioni dei partiti. Confermerà nelle loro cariche quasi tutti i ministri dell'ottavo Gabinetto De Gasperi. In pi11 si a11varrà di alcuni tecnici, in modo da dare al programma una pjù marcata attenzione per i pro,blemi dell'amministrazione statale. Pella non si consulta con i partiti, ma i partiti fanno sapere lo stesso cosa pensano del suo governo d'affari. Nella DC c'è fermento. Si con- • sidera la soluzione Pella « un colpo di n-iano » del presidente Einat1di, al quale il nome del parlamentare vercellese è stato fatto dai liberali e dai monarchici. C'è una convulsa riunione della Direzione e dei Gruppi. Si vorrebbe sabotare Pella. Ma poi, anche per un intervento deciso di De Gasperi, si opta per l'appoggio, ma senza particolare calore, senza frasi di incoraggiamento. Si motiva tale appoggio con la necessità di un Ministero di transizione che no11 faccia politica e consenta una decantazione della sit11azione politica. La corrente più recalcitrante è quella di « Iniziativa democratica », da tempo entrata in polemica con le scelte e gli indirizzi economici del ministro Pella. Tra i partiti minori del centro, il PLI - correggendo la sua rotta iniziale - attraverso l'o·n. Cortese fa sapere che, tutto so1nmato, l'appoggio a un Governo d'affari non è politicamente impegnativo. Il PRI, pur considerando questa come una soluzione di ripiego, non gradita ad alc11n democratico, l'accetta in nome dello stato di 11ecessità. Il PSDI sì oppone a qualsiasi Governo che non sia di apertura a sinistra. « La crisi », dice, « è di natiLra politica e va risolta sul terreno politico ». La de7 Fu catapultato in politica dagli amici, dice GIULIO CESARE RE nel libro: Fine di una politica, Cappelli ed1tore. Lo spinsero all'agone politico l'industriale laniero Attilio Rivetti e il vescovo di Biella mons. Carlo Rossi. 91 Bibiiotecaginobianco

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