Pella e il Governo dell'Assunta più grossa della DC. È un cattolico liberale. In gioventù è stato amico di Piero Go,betti e collaboratore di « Rivoluzio,ne liberale ». Fondatore del Partito popolare, di cui è uno dei membri più in vista a T'orino, si ritira dalla vita politica durante il ventennio. Partecipa poi alla lotta di Liberazione ed alla riorganizzazione della DC in Toscana. Segretario nazionale dal 1946 (subentra nella carica a De Gasperi) e durante la schiacciante affermazione elettorale del 18 aprile 1948. Da allora, ininterrottamente, vice presidente d·el Consiglio e ministro. Nel partito è stato sempre con i gruppi meno· ostili alla Destra. Tuttavia non ha appoggiato l'operazione Sturzo, che voleva raggruppare in un unico calderone, politicamente indifferenziato, tutte le forze anticomuniste. Piccioni accetta l'incarico, ma si riserva di consultare i gruppi parlamentari: « Mi accingo a questa non facile impresa», dichiara, << con 1nolta fiducia e molta buona volontà ». Quando esce dal Quirinale, ha una insolita espressione sorridente. L'ottimisn10 dura dieci giorni. I s.uoi sondaggi sono avvelenati dalle polemiche. Gli osservatori e i circoli politici no·n nascondono il loro· disappunto. La soluzione Piccioni viene interp-retata come un gesto di sfida da parte della DC. I giornali d-èl Nord consigliano di aprire un negoziato con Nenni. La stampa meridionale, con il consueto conformismo, annuncia che ormai la crisi governativa è virtualmente superata 4 • Sono trascorsi quasi quaranta giorni dalle dimissioni di De Gasperi, dopo le prime sedute delle assemblee parlamentari uscite dal voto del 7 giugno. Un grande senso -di sfiducia pervade l'opinione pubblica. Il vuoto di ·potere si allarga. La DC (secondo le deliberazioni del Consiglio nazio-- nale, confermate dalla Direzione e dai Grup,pi) impartisce a Piccioni que-- sta direttiva: quadripartito di centro. Come può Piccioni perseguire lo stesso obiettivo di De Gasperi, in una situazione politica per nulla mutata rispetto a quella che aveva fatto registrare il naufragio di De Gasperi? È ciò che si chiede Sturzo, il quale esce ancora una volta allo scoperto e spinge per l'apertura a destra. Più distensiva invece, si mostra 4 Subito dopo l'incarico, Piccioni va a trovare De Gasperi a Castelgandolfo. Pensa di offrirgli il Ministero degli Esteri. Il rapporto con lo statista trentino si presenta, però, problematico. Poche ore dopo De Gasperi parte improvvisamente• da Roma. Questo atto viene interpretato come risposta polemica all'offerta fattagli da Piccioni. La grande stampa di informazione del Nord non fa mistero della sua ostilità nei confronti di Piccioni. A Napoli, « Il Mattino » scrive, invece, che la designazione di Piccioni si deve alla « superiore saggezza del Capo àello Stato » e mena vanto di . « aver puntato » le sue previsioni sul vice presidente del Consiglio « indicato ad Einaudi da un'altissima personalità politica del Mezzogiorno e suggerito anche, in modo politi~amente non impegnativo, da gruppi che traggono la loro forza parlamentare soprattutto nel Mezzogiorno ». Questi gruppi sono i monarchici e i missini. 87 Bibiiotecaginobianco
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