Argomenti de1la spesa deve essere necessariame 1 nte basata sulla p·rogram·mazione di bilancio. Su scala nazio11ale e su scala locale. E veniamo al meccanismo di cui stiamo parlando. Va no•tato, anzitutto, che nel testo della legge di delega si parla genericamente, in rapporto ai nuovi compiti che con la riforma le vengono attribuiti, di « amministrazione finanziaria dello Stato ». Si tratta di una dizione che p1 uò essere interpretata sia in senso· ampio, facendo riferimènto a tutti gli organi dello Stato che svolgono attività finanziarie tanto di entrata quanto di spesa, sia in senso ristretto, come abitualmente avviene, facendo riferimento agli organi che dip·endono direttamente d·al Ministero ,delle Finanze. Da1 l testo della legge, ed anche per la materia che questa legge discip,lina, si è portati a ,dedurre che la dizione citata venga i,ntesa in senso ristretto. Su questo non v'è nu1lla da eccepire. Gli organi dipendenti dal Ministero delle Finanze devono occuparsi degli accertamenti e delle riscossioni in materia tributaria. Però, come abbiamo ,detto, gli accertamenti e le riscossioni, nel quadro di una moderna finanza funzionale, ossia ·di una finanza pubblica orientata in funzione della politica economica, sono strettamente collegati, nehle loro impostazioni globali e nelle loro impostazioni ,particolari, con le attività di spesa. E non solo per fornire a queste i •mezzi occorrenti, ma anche per fiancheggiarle con funzioni di incentivazione o di disincentivazione. Ora, se si considerano le cose sotto questo ,pro,filo, appare evidente che, in materia di collegamento fra le attività di entrata e le attività di spesa, la legge della quale ci ocoupiamo è almeno lacunosa, dato che in essa non si trovano valide indicazioni, nemmeno di principio, sul coo,rdinamento da realizzare fra tali attività. È vero che tale coordinamento presenta prob,lemi imponenti, soprattutto perché investe in pieno la no,n risolta questione dell'unificazione d·ei ministeri finanziari 1 . Ma è anche vero che la riforma tributaria ripropone in termini nuovi tale questione, per la soluzione della quaile, ino1 ltre, premono anche esigenze di armo- • • • • n1zzaz1one co1 mun1tana. 1 Com'è noto, i ministeri finanziari in Italia sono tre: quello delle Finanze, che si occupa delle entrate; quello del Tesoro, che si occupa delle attività di spesa e delle operazioni di indebitamento; e quello del Bilancio e della Programmazione economica, che, pur essendo privo di un organo di controllo globale delle attività finanziarie pubbliche (tale organo esi~te: si tratta della Ragioneria Generaìe dello Stato, che però dipende dal Ministero del Tesoro), dovrebbe coordinare le attività degli altri due nel contesto della programmazione. È il caso di notare che, fra i paesi della CEE, solo il nostro ha tre dicasteri finanziari. 73 Bibliotecaginobianco
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