Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Argomenti troduzione delle misure restrittive americane, la cui abolizione, come è noto, viene subordinata ad una rivalutazione delle monete europee. Su questo punto le posizioni dei singoli paesi erano, in varia misura lontane le une dalle altre e lo stesso potere esecutivo della CEE, la Commissione, propendeva per trattative distinte per il problema dell'abolizione della so•vratassa del 10% e per il sistema monetario. La Commissione era in definitiva favorevole ad un sistema mo·netario internazionale che ricalcasse a grosse linee quello p,reesistente e quindi le permettesse di innestare facilmente il problema della unificazione europea su quello monetario mondiale. Infatti le sue proposte del 9 settembre possono così essere riassunte: 1) ripristino dei cambi fissi « con rivalutazioni non ufficiali » e selettive delle monete, con una fascia di fluttuazio·ne dell'l,50%; 2) introduzio,ne di una maggiore flessibilità veriso le monete dei paesi terzi, attraverso un mo,derato ampliamento della fascia extracomunitaria; · 3) ap·plicazione di un sistema comune contro gli attacchi speculativi; 4) creazione di un meccanismo di solidarietà (in pratica il Fondo di cooperazione euro•pea previsto da Werner); 5) interventi concertati dalle Banche Centrali dei Sei sui cambi, da realizzarsi in monete comunitarie. · Ci si limitava ancora all'E11ropa e, pensando che fosse possibile ignorare quanto era awenuto sulla scena mondiale, si guardava al pro·blema come se esso fosse ancora nei termini di un anno prima. Si tentava di su.perare le varie contraddizioni con formule di con1promesiso, tipo quella delle « rivalutazioni non ufficiali », ma senza proporre in defini-- tiva niente di nuovo 7 e facendo affidamento su un sistema internazionale che indubbiamente aveva dimostrato i suoi limiti. Occorreva invece che l'Europa acquistasse una certa credibilità internazionale, muovendo,si compatta e, superando in parte l'ottica del MEC, si presentasse come interlocutrice valida degli Stati Uniti per fissare un ordine monetario tale in primo luogo da ridare una maggiore tranquillità al commercio internazionale) e che in un successivo momento consentisse, sfruttando la nuo,va situazione, di tornare a rivolgere i propri sforzi verso, l'unificazione monetaria europea. Ora, a giudicare da come si è giunti alla decisione dei Ministri finanziari della CEE del 13 settembre, che pure a.p,pare abbastanza concreta, tale convergenza sembra essere avvenuta più per caso che per un preciso -piano ,politico. Gli Stati 7 Non può infatti esser considerata come in questo momento valida alternativa all'uso del dollaro l'in1piego di monete europee per intervenire sui cambi. 61 Bibiiotecaginobianco

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