I GIORNALE A PIU' VOCI Il filo del Risorgimento L'Autunno del Risorgimento, come ce lo propone Giovanni S·padolini in una fitta galleria di ritratti ed ilil 11n'amara disamina di problemi ancor o-ggi sul tappeto, vuol essere un lungo viaggio attraverso lo spirito del Risorgimento, le sue grandezze e le sue miserie, le sue intuizioni e i suo1 fallimenti, le sue speranze e le sue smentite. Lo spirito del Risorgimento non si esaurisce, ma va al di là del Risorgin1ento come fatto storico: dopo aver vivificato la fase creatrice della libertà ed unità d'Italia, le tradizioni del Risorgimento vanno intese come responsabilità del presente. « Riflessa coscienza dei compiti e dei problemi d'Italia», diceva Omodeo, il quale quelle tradizioni difese contro t11tt1 coloro che « arruffianavano la storia risorgimentale a gloria del fascismo», mitizzando un Risorgimento tutto indigeno, su cui, ad esempio, la Rivoluzione Francese non avrebbe esercitato alcuna influenza, o sforzandosi di inserire il nazionalismo contemporaneo nella sc~a del sentimento risorgimentale di nazionalità e libertà. Oggi che quelle falsificazioni sono in parte cadute, e che la storiografia degli Omodeo, dei Salvatorelli, degli, Chabod e dei Maturi ha messo a tacere tanta infamante e sguaiata retorica, quello che preoccupa Spadolini è l'« autunno dei valori risorgimentali», la stanchezza della democrazia, la degradazione di queg1'1stituti di libertà che << i prodigiosi anche se spesso immeritati epi,loghi risorgimentali » avevano pur assicurato alle nuove classi dirigenti. I suoi profili di uomini insigni, diversi per statura, attitudini, temperamento e comp1ti, ma tutti accomunati nel parlare uno stesso linguaggio eticopolitico, sono volti a rintracciare il filo conduttore del discorso politico-ideale che da Camillo di Cavour giunge fino a Benedetto Croce e che trovò nella « religione della libertà » la sua più alta e compiuta espressione, nel momento stesso in cui la libertà veniva travolta e quel filo conduttore spezzato. Ma le viicende della Resistenza e della liberazione avrebbero poi riannodato il filo e resuscitato nel paese il clima risorgimentale, di cui riaccendevano alcune grandi aspirazioni (« dal volontarismo garibaldino alla Costituzione, all'autodeterminazione àe~ popoli, alla repubblica in senso mazziniano e rigeneratore » ). Non erano quindi soltanto le passioni della libertà riconquistata o la vi,talità della ragione ritrovata che venticinque anni or sono sembravano riaprire all'Italia gli orizzonti della civiltà m·odema, era la fresca inventiva del Risorgimento, cui tutti, laici e cattolici, liberali e soci,alisti, volevano in qualche modo ricollegarsi per trovare la forza e la capacità di o,perare nel prese11te. Quell'ultima grande ventata di Risorgimento, la sola in grado di domiJilare la realtà di un paese travagliato da profondi squilibri economici e da tremende ingiustizie sociali, è stata troppo presto dhlapidata, o co,munque di43 Bibiiotecaginobianco
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