I <<Progetti» e «Programmi» per il 1Uezzogiorno Se tale scelta non viene compiuta, continueremo ad avere, da un lato, una urbanizzazione ed « infrastrutturazione » del territorio meridionale senza industrializzazione, e dall'altro, nel migliore dei casi, u11'industrializzazione senza effetti sul tessuto sociale e produttivo del Mezzogiorno, cioè senza città. La politica di programmazione per progetti e per programmi può essere valida;_ si tratta di renderla credibile, inserendola in una serie di scelte politiche effettivamente capaci di modificare, sia sotto l'aspetto quantitativo, sia sotto_ l'aspetto qualitativo, il qt1adro dell'occupazione nel Mezzogiorno. Inoltre, non è sufficiente affermare - come afferma Ferdinando Ventriglia nell'ultimo numero della « Rassegna Economica» (n. 4 luglio-agosto 1971) - che il « progetto speciale» rappresenta un modo nuovo di concepire la politica di assetto del territorio, che « si propone di individuare e realizzare le opere infrastrutturali in rapporto a quelli che saranno gli insediamenti produttivi ». Per cui, « non saranno più questi ad imporre al settore pubblico, anche nel Mezzogiorno, le infrastrutture fisiche e civili che ne derivano, ma al contrario sarà la realizzazione dei progetti speciali apredisporre l'ambiente adatto agli insediamenti produttivi ». Si tratta invece di affermare il principio che ogni progetto speciale deve essere pensato, impostato e realizzato in modo coerente rispetto a specifici programmi di settore nelle attività direttamente produttive. « Progetti » e « programmi », in altre parole, debbono muoversi con scadenze temporali identiche, ed essere finalizzati a realizzare uno stato di piena occupazione. Infine, debbono trovare una loro logica e realizzabilità in un contesto di scelte nazionali che pre- ·vedano la priorità dei « progetti » e « programmi » per il Mezzogiorno rispetto a quelli da realizzarsi nelle regioni centro-settentrionali. Proprio di recente Pasquale Saraceno ha avuto modo di ribadire che « è molto probabile - e le ricerche in corso a questo riguardo sembrano sempre più confermarlo - che l'insufficienza dei risultati fin qui conseguiti in fatto di industrializzazione sia dovuta alla circostanza che nessuna azione di sviluppo s,,olta nel Mezzogiorno, anche la più illuminante e la pi~ dotata di risorse, può rag~ giungere i propri obiettivi se non viene assiduamente accertato che ogni azione svolta fuori dell'area meridiC?nale è conforme o quanto meno non contrasta con l'obiettivo dell'azione nell'area». Analogo discorso può farsi per quanto riguarda l'assetto territoriale, così che non poche perplessità e preoccupazioni desta il fatto che nel nuovo Piano l'assetto territoriale e la conseguente politica di intervento ri41 Bibliotecaginobianco
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