r I I partiti tra il divorzio e il referendum essere « t,Ln laico o iln cattolico, purché costituisca una garanzia per la sicurezza de111ocratica, per l'autonon1ia dello Stato » .. La situazione sembrava volgersi in un senso diverso da quello auspicato dal PCI. I socialproletari avevano avanzato la proposta di un'intesa di tutta la sinistra sulla strategia da condurre per l'elezione presidenziale, e la corrente demartiniana del PSI, con una presa di posizione di Bertoldi, aveva mostrato interesse a quella· impostazione: entravano nel gioco le prospettive di ravvi- . cinamento tra i due partiti dopo l'insuccesso elettorale socialproletario del 13 giugno e la candidatura presidenziale di De Martino. « La prima considerazione da fare - aveva notato con rincrescimento « Settegiorni » - è che, pendente il Referendum, in un clima di pratica rottura, acquista assai più peso una candidatura laica ». E Nenni, che aveva sostenuto la tesi in occasione del Comitato centrale socialista, insisteva 11ell'affermare che nella particolare situazione assumeva maggiore rilievo « la funzione di moderatore che è propria della figura del Presidente della Repubblica»; per cui la DC che « detiene già tante altre posizioni non dovrebbe insistere nel portare un suo rappresentante al Quirinale ». Non si tratta di « u1ia questione di diritti degli u11i o degli altri ma di un delicato equilibrio che la stessa DC avrebbe irlteresse a mantenere, sempre che il suo disegno sia ancora quello del centro-sinistra o comunque della collaborazione fra le forze cattoliche e le forze democratiche laiche ». Il discorso sulla candidatura laica ebbe breve vita: Forlani gli oppose una dura risposta, i con1unisti la consideraro110 contraria all'ottica nella quale si muoveva il loro partito nella ricerca di un « colloquio » con i cattolici, i demartiniani la lasciaro110 cadere. « Abbiamo davanti - affermò Forlani il 1° novembre in un discorso al Movimento femminile democristiano - scade11ze e i111pegni rispetto ai qilali talurzo. può sperare e altri temere che la DC venga piegata ... Desidero dire che questo non è nell'ordine delle cose possibili. Noi rispettiamo il ruolo delle altre forze politiclie e ne ricerchiamo la collaborazione, 1na esigiamo lo stesso r'ispetto ». Del resto, il Referendum glf appariva ormai non evitabile: « Nessuno che abbia a cuore l'equilibrio democratico del paese dovrebbe aver interesse ad esaspérare un confronto che era previsto e che può svolgersi (?On serenità e nella piena libertà di giudizio e di coscienza del cittadino ». Chi riprese, a questo punto, l'iniziativa di contatti tra i par27 Bibiiotecaginobianco
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