Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

r , I partiti tra il divorzio e il referendum trae ali1nento l'opposizio11e cattolica al divorzio. Il termine referendum, sul quale 1nolti oratori democristiani si erano pronu11ciati con diverse tonalità e sfumature, non torna neppure nel ·testo finale: quasi ad evitare un altro spigolo di contrasto ». Quanto al PCI, scriveva il « Corriere della Sera », esso << te11de quasi a presentarsi come l'interlocutore 'privilegiato ' della DC in un'iniziativa n1irante, di comurie accordo, a scongiurare la jattura del ref erendum, attraverso l'elaborazione di un nuovo testo. Operano, nell' atteggiamento del PCI, preoccupazioni machiavelliche. C'è il timore di una spaccatura del[' elettorato f em1ninile del partito: 110n tutto, certo, divorzista. C'è la paura di compromettere la linea tendenziale, mai smentita, di ' ralliement ' dei comunisti con le forze cattoliche. C'è l'ansia di acquisire qualche titolo di benemerenza per quel dialogo coi cattolici che rin1ane, nella scia di Togliatti, il primo obbiettivo del PCI. Nessuno dimentichi - concludeva il « Corriere della Sera» - il precedente dell'articolo 7: allorché Togliatti volò in soccorso a De Gasperi per l'inserzione dei patti lateranensi nella Costituzione, un'inserzione opinabile sotto tutti i punti di vista, giuridico, storico e morale: a costo di separarsi dai socialisti (ed erano i tempi del patto di unità d'azione!) ». D'altra parte, notava in un editoriale « La Stampa» a commento del CN cl.e.: « i partiti laici possono accogliere una revisione più sociale e umana della materia ... ma nessuna volontà di compromesso rende accettabile la discriminazione confessionale indicata da Andreotti: assicurare al coniuge cattolico (o che si finga tale) il diritto di respingere il divorzio. Né si possono riconoscere, come sembra indicare Forlani, differenze giuridiche tra le nozze in Chiesa e il matrimonio civile; e nemmeno estendere i poteri discrezionali del giudice e del p.m. nella misura suggerita dal segretario della DC. ». « Tenuti fermi i princìpi - aggiungeva l'editoriale - ogni clausola tecnica è discutibile; ma se gli emendamenti Leone notz hanno impedito la crociatq, cattolica, quale sicurezza abbiamo che altre concessioni evitino un'altra crociata? ». A togliere ogni eventuale illusione in proposito e perohé non ci fossero dubbi su quale fosse la volontà della gerarchia cattolica, intervenne l'« Avvenire» con l'editoriale del 3 ottobre: « Conosciamo t~tte le perplessità ... ma se essenziale è la collaborazione di centro sinistra in questo periodo storico della vita politica, è ben più essenziale per tutto il tempo a venire il ruolo della fan1iglia nella società ». Due giorni dopo il « Comitato per il Refe23 Bibiiotecaginobianco

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