Giulio Picciotti monio puramente civile ». Si trattava di punti çhe trovano tutti il loro contrapposto nei punti di fondo della legge approvata dal Parlamento. E difatti Forlani non accennò neppure che su quei punti potesse aver luogo una trattativa con i partiti laici, anche se il discorso rappresentava un cauto sondaggio. Nel dibattito,. Andreotti portò invece avanti quell'i11terrogativo dandogli una risposta positiva. Il giorno successivo, il 26 settembre, il sen. Bufalini te11eva una relazione all'Istituto di studi comunisti alle Frattocchie, vici110 Roma, nella quale veniva fissata la posizio11e del PCI. Rifiutata la proposta Ballardini (definita però « seria ») per il limitato tempo a disposizione perché la sua approvazione potesse impedire il Referendum, e respinta perché costituzionalmente improponibile la proposta Scalfari ( « e i11 ciò - affermava Bufalini - sia1no d'accordo con il repubblicano Reale ») il senatore del PCI sosteneva che il Refere11dum può essere fermato « a condizione che rapidamente si ricerchi e consegita un accordo politico tra tutte le forze laiche e cattoliche, che, da punti di vista diversi e con intenti in parte diversi, sono preocc·upate di preservare l'Italia dai pericoli di un ritor110 a con-flitti religiosi laceranti, e di mantenerle aperte le vie del progresso democratico e del rinnovame11to sociale e civile ». Venivano offerti per la legge sul divorzio « migliora1nenti e integrazioni, e cioè n1odificazioni non puramente formali, ma anche sostanziali», ferma restando la sovranità dello Stato e l'uguaglianza dei cittadini la quale richiede che « gli effetti civili siano gli stessi per ogni tipo di matrimonio »~ Le innovazioni erano messe « in relazione sia alla riforma del diritto di famiglia, sia alla revisione bilaterale del Concordato ». Ma dal CN democristiano non venne formalmente alcuna risposta. Esso si concluse con un documento, generico, elusivo, e disponibile a varie interpretazioni, sottoscritto da tutte le correnti, che riaffermava per il divorzio « in coerenza con la ferma opposizione espressa alla Camera e al Senato, la fedeltà del partito agli ideali e ai princìpi dai quali trae ispirazione e che intende tradurre nella realtà sociale nel quadro delle istituzioni parlamentari e democraticl1e ». Il « Corriere della Sera », in un editoriale del suo direttore Giovanni Spadolini, notava che « forse l'unica modifica sostanziale apportata al documento conclitsivo della DC riguarda l'esplicito accenno al ' quadro delle istituzioni parlamentari e democraticlie ' per la difesa e la salvaguardia ' degli ideali e dei princìpi ' da cui 22 BibiiG,ecaginobianco
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