Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

I partiti tra il divorzio e il referendum e alla Chiesa e nel pretendere che la DC anzitutto scelga, seriamente, nella dimensione storico-politica, propria del problerna e dei rapporti con la Chiesa che ad esso sono connessi .. Quando la DC avrà scelto e impegnato un vasto dibattito all'interno del mondo cattolico e all'interno della Chiesa i laici potranno intervenire. Ma per ora a noi non resta che accettare la battaglia così come è, cercando di vincerla ». « Occorrerà molta prudenza, saggezza, intelligenza da parte di tutti ---:-affermava da parte sua l'on. Compagna - per evitare che all'indomani del referendum ci si ritrovi con un 'Tevere troppo stretto' ». È un giug110 carico d.i avvenimenti. La Corte Costituzionale emette la sentenza che conferma la costituzionalità della legge sul divorzio. Nel dispositivo della sente11za, che sarà pubblicato 1'8 luglio, si afferma che « con i Patti laterartensi lo Stato norL ha assunto l'obbligo di non introdurre nel suo ordinamento l'istituto del divorzio ». La legge sul divorzio 110n modifica neppure i Patti laterane11si per quello che attiene al quarto comma dell'art. 34 del Concordato, poiché essa non sottrae ai tribunali ecclesiastici la giurisdizione sulle controversie relative alla nullità originaria del matrimonio concordatario (che è cosa ben diversa dalla successiva cessazione dei vincoli civili derivati con la trascrizione). In linea di principio la Corte affermava così solen11en1ente che « nell'ordinamento statale il vincolo matrimoniale con le sue caratteristiche di dissolubilità o di indissolubilità nasce dalla leg·ge civile e da essa è regolato ». Le reazioni da parte cattolica furono durissime. L'« Osservatore Romano » del 30 giugno giu11se a ventilare la internazionalizzazione della vertenza: le decisioni della Corte avrebbero un valore solo interno, italiano: sul piano internazionale - si affermò - i patti sono stati infra11ti. La rivista dei Gesuiti « Civiltà Cattolica », con un articolo di padre Lener sostenne che la decisione della Corte era stata presa « con eccezionale rapidità » e che l'« aver precipitato il sito giudizio così poco giuridicamente f andato g·enera il sospetto, largamente echeggiato sulla stampa, di •una volontà politica che lascia fortemente perplesso chiunque sia educato a vedere nella Costituzione, la casa comune degli italiani, e nel suo prestigio costituzionale, org·ano di superiore ed imparziale giustizia. Pur riservandoci di tornare con maggiore ampiezza e libertà di esame sulla controversia interpretativa non possiamo tacere - ag15 Bibiiotecaginobianco

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