Giulio Picciotti l'atto compiuto da Forlani, il quale, si sostenne,. avrebbe dovuto tener conto che nell'apporre la propria firma aveva implicato tutto il partito. A questo punto interve11ne la risposta del PCI all'« Osservatore romano », con un editoriale su «l'Unità». « Noi non dubitiamo - vi si affermava - che coloro i qual-i hanno firmato siano nella immensa maggioranza persorze in perfetta buona fede. Naturalmente occorre vedere con quali arg·omentazioni e con quali spiegazioni è stata chiesta la firma per il referendum ». « SaJJpiamo bene - aggiungeva « l'Unità » - che è stato scritto dal qi,totidiano vaticano che la Chiesa ha assunto un atteggiamento di non ingererzza, che tale atteggiamento era doveroso ... ma non è mistero l'attività di molte diocesi e sacrestie; ed è evidente che non è certo quel tal Lombardi ad aver raccolte le firme. Qui c'è dietro un' organizzazione ramificata e potente ». Ma, a quali conclusioni giungeva quell'editoriale de « l'Unità»? Giungeva all'offerta e.li una trattativa, senza precisare q·uali fossero per il PCI i punti fermi irrin~nciabili di contenuto laico. « Se nulla interverrà per evitarlo - concludeva l'articolo - il rei erendum si dovrebbe tenere tra un anno. Vi è spazio per un'ampia iniziativa politica che tenga fermo un punto essenziale: ed esso è che nel formarsi stesso della esperienza democratica italiana e in ogni forma di lotta è stato e rimane essenziale lo schieramento il più largo ed unitario d'i tutte le forze democratiche laiche e cattoliche. Anche su una questione come quella del referendum ciò non solo è necessario, ma è possibile ». Da parte laica si rispose alla presentazione del milione e 300 mila firme per il Referendum con fermezza. Il liberale Antonio Baslir1i notò « con grande amarezza l'arretratezza di tanti italiani» che non hanno compreso come « il divorzio è pur sempre l'istituto di una società fondata sitlla famiglia ». II vice segretario del PRI, Adolfo Battaglia, affermò, in una dichiarazione all'agenzia AdnKronos: « Non 1;edo perché i laici dovrebbero essere più preoccupati della DC e affannarsi a trovare soluzioni che spetta anzitutto alla DC indicare. Mi pare orribile la sola idea che si possa giungere a un baratto segreto dello Stato con la Chiesa basato sitllo scambio tra una cattiva revisione del concordato e l'abbandono del sostegno alla campagna contro il divorzio ». « Il nodo dei problemi che la questione del referendun1 oggi pone - aggiungeva Battaglia - non può essere risolto con un ricatto: i laici debbono essere fermi nel porre questo nodo alla DC 14 Bibiiotecaginobi~nco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==