Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

,I Le industrie della Valpescara espansione industriale. « Tra il 1951 ed il 1961 lo sviluppo industriale è notevole e riguarda soprattutto il settore edile, che d·eve far fronte ad un incremento demografico senza precedenti 4 e ad una accentuata tendenza allo sfollamento delle abitazioni; e quello meccanico, nel quale all'ampliamento ed al potenziamento delle aziende maggiori si accompagna la proliferazione delle piccole e medie officine. Al censimento del 1961 le unità locali sono circa 1.300 con 8.300 addetti, di cui 3.400 occupati in aziende con più di 50 addetti. Due rami, l'edilizio ed il metalmeccanico, assorbono quasi metà di tutti gli ad·detti all'industria; seguono i settori della trasformazione dei minerali non metalliferi e dell'abbigliamento, mentre stazionarie si presentano le tradizionali industrie alimentari e, a causa di difficoltà nell'approvigionamento, quelle del legno ». La tendenza negli insediamenti industriali a varcare la linea d'ella ferrovia, tendenza che, come abbiamo visto, si è andata manifestando fin dal 1946, si afferma orn1ai decisamente. Si tratta tuttavia ancora di una tendenza spontanea, non pianificata - come avverrà successivamente, in seguito alla creazione del Consorzio industriale -, determinata essenzialmente dalla congestione della fascia compresa tra la ferrovia e la costa. L'elevato costo dei terreni 110n solo spinge verso occidente i nuovi stabilimenti, ma prospetta elementi di convenienza anche per le vecchie iniziative cittadine in espansione, che all'atto del trasferimento realizzano forti incassi con la vendita dei suoli della vecchia sed·e. Comunque, l'area più direttamente e prevalentemente interessata dalla nuova tendenza insediativa è quella compresa tra la sponda destra del fiume e la ferrovia per Roma. Tale area, infatti, presenta il vantaggio di essere attraversata dalla Tiburtina, che la collega immediatamente con il vecchio centro della città e con la stazione di Porta Nuova. In un primo momento, tuttavia, ci si mantiene ancora assai vicino alla città, tra la stazione ed il primo tratto della Tiburtina. Sul fu1ire del decennio 1950-60, lo sviluppo industriale riceve a Pescara una sostanziale accelerazione, che, continuando nei primi anni del decennio successivo, si accon1pagna ad un cospicuo incremento dell'immigrazione 5 • Quest'ultima, d'altra parte, incidendo sensibilmente sul-. l'indice di natalità (si tratta per lo più -di immigrati giovani prove4 In dieci anni la popolazione passa da 65.000 a 87.000 ab., le abitazioni da 13.000 a 21.000 e le st.anze da 45.000 a 79.000, con un indice di incremento edilizio tra i più alti in Italia, B. CORI, op. cit. s S. CAFIERO, l.1emigrazioni interne nel Mezzogiorno. Indagine su Pescara, Roma, SVIMEZ, 1963, p. 6. 113 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==