Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Pasquale Montefalcone turale, per cui « la media industria si è irrobustita e può vantare ora un peso maggiore rispetto all'artigianato ed alla piccola industria »; mentre l'industria meccanica e quella alimentare sostituiscono al p,rimo posto nella graduatoria l'industria delle costruzioni, seguita ora dall'abbigliamento e dall'industria del tabacco. Le aziende con più di 50 addetti so,no -diventate una quindicina ed oocupano oltre 2.000 addetti (46,6% del totale). Lo scop-pio della guerra non interro 1 mpe né rallenta lo sviluppo industriale di Pescara; tra il 1941 e il 1942, infatti, si hanno tre importanti iniziative nel settore della trasformazio·ne dei minerali non metalliferi (Cetrullo, A.L.A. e Cementificio Adriatico), destinate ad inserirsi, proprio in seguito, alle successive vicende belliche, tra le pri11cipali attività in-dustriali. Il bo,mbardamento a tappeto della città, avvenuto il 31 agosto 1943, ridusse del 70% la consistenza edilizia di Pescara e di circa il 90% quella industriale. Tuttavia la ricostruzione fu sorprendente per la sua rapidità; già nel 1951, alla data del primo, censimento, la situazione industriale era tornata ai livelli prebellici sia per quanto riguarda il numero, degli addetti (circa 5.000) sia per quanto riguarda il numero delle unità locali (943 ). La popolazione tuttavia è aumentata notevolmente (65.000 abitanti) e la struttura dell'industria nel suo complesso si è fatta « meno industriale e più artigianale »: il numero delle ditte co,n oltre 50 add·etti è cresciuto,, p,assando da 15 a 22, ma il numero degli occup·ati che esse assorbono è sceso da 2.000 a 1.700, passando dal 46,6% •del totale al 34%. Più colpite delle altre risultano, quindi, le industrie maggiori, che stentano a reinserirsi nel mercato naziona1e; mentre si moltiplicano le piccole aziende, che « prosperano· grazie ad una clientela locale in continuo aumento». L'industria delle costruzioni, favorita dall'imponente sforzo per la ricostruzione, torna ad essere la più importante per numero di addetti (1.007); seguono i tre tradizio·nali settori dell'in·dustria pescarese: quello ·meccanico, quello;· alimentare e quello tessile-abbigliamento. Ma il maggior ritmo di espansione è conosciuto -dalle industrie dei laterizi e d'el cemento - quelle stesse che erano sorte nei primi anni de_lla guerra - nonché dall'industria del legno : tutte direttamente coinvolte nell'opera di ricostruzione. Ed è pro·prio, in questo perio-do che si afferma <~ bruscamente » a partire dal 1946, anno dell'insediamento d·ell'« Anteo» ad ovest della ferro via Milano-Lecce, una nuova tendenza nella localizzazio,ne delle ir1dustrie, che troverà il suo1 pieno sviluppo negli anni della successiva 112 . Bibiiotecaginobianco

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