Nord e Sud - anno XVIII - n. 144 - dicembre 1971

Guido Con1pagn,a « Lo avessi conosciuto 10 anni prima, quanta ricc!:zezza di informazioni e quanto minore ottimismo mi avrebbe accompagnato nel trattare una materia, che era da lui ben più profondamente conosciuta che da me » 7 • Il distacco dal partito· socialista è ormai definitivo. Nel '14, tuttavia, gli viene offerta la candidatura da un gruppo di socialisti rivoluzionari di To·rino. Salvemini vi rinunzia dicendo: « Non avevano capito che ero contro i riformisti perch.é ero più riformista di loro ». No1 n rinunzia però a tenere dei comizi a Torino. È lui stesso, che ce ne dà la spiegazione: « Immaginarsi se mi sarei lasciato sfuggire quella occasione per far propaganda proprio [ì sulla questione meridionale e sul1a politica di Giolitti nell'Italia meridionale » 8 • Lasciato il partito socialista, Salvemini viene a ritrovarsi nel gruppo de « L'Unità » insieme a Fortunato, De Viti De Marco, Einaudi, Giretti ed altri. Secondo le sue stesse parole, scopo del gruppo era quello di porsi « in mezzo fra il blocco· dei gruppi clerico-moderati e il blocco• dei gruppi giolittiani radicali riformisti, a cercare di rompere le uova nel paniere a tutti, dimostrando che tanto l'uno quanto l'altro blocco. non sono che confederazioni di piccole consorterie affaristiche e corporative locali » 9 • La po1emica del gruppo de « L'Unità » fu incentrata sul libero-scambismo co·ntrapposto al protezionismo doganale, che, do·po i governi Depretis e Crispi, aveva caratterizzato la politica econorrlica italiana anche nell'età giolittia·na. Rosario. Romeo· ha osservato che « nell'incontro tra il protezionismo industriale del Nord e quello granaio del Su.d si è visto spesso lo sbocco del compromesso fra forze rivoluzionarie e borghesi del Nord ed elementi semif eitdali del Sud » 10• Contro questo compromesso, che si risolveva in senso negativo per i contadini del Sud, i quali erano le vere vittime del protezionismo doganale, esplodeva naturalmente l'ira di Salvemini. Ancora una volta il suo, meridionalismo prese il sopravvento, ed i suoi strali si rivolsero contro· il partito socialista, o· ·meglio co·ntro· le degenerazioni corporativistiche di questo partito. Gli operai del Nord infatti erano favoriti dal protezionismo doganale, ed erano quindi contrari al libero-scambismo·, per lo stesso, motivo per cui lo erano i loro padroni. Il partito socialista si regolava di conseguenza . . Si ripeteva così la stessa situazione che si era verificata in occasione della battaglia per il suffragio universale. Lì vi e,ra il proletariato 7 GAETANO SALVEMINI, Scritti etc., op. cit. 8 GAETANO SALVEMINI, Scritti etc., op. cit. 9 Vedi anche MASSIMO L. SALVADOR!, op. cit. 10 ROSARIO RoMF.O, Risorgimento e capitalismo, Laterza. 108 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==