Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

.. Gian Giacomo dell'Angelo Si tratta di esigenze essenziali per la riu~cita qi una politica programmata, ma alle quali anche la più recente normativa non consente di corrispondere se non parzialmente. Al fatto che oggi tali esigenze siano scarsamente soddisfatte si deve: a) se la predisposizione di infrastrutture e l'acquisizione di nuorve risorse sopravanzi, talvolta anche per lungo periodo di anni, l'azione di privati, che è necessaria per trarre frutto dalle nuo,ve condizio 1 ni; o viceversa, se l'iniziativa agricola sia spesso ritardata o distorta o addirittura impedita dall'assenza di una co11comitante azione volta a creare adeguate economie interne ed esterne all'azienda; b) se l'incentivazione posta in atto dallo Stato sovente non riesca, per natura e mo·dalità di erogazione, a raggiungere gli interessi o le situazioni che più ne avrebbero biso·gno, e se, molte vo,lte, vada invece a sollecitare iniziative del tutto accidentali ed eterogenee ad uno sviluppo conforme alle reali necessità e alle naturali vocazioni della zona in cui quelle iniziative so·no prese; c) se l'entità degli impegni, che vengono assunti, qL1asi mai collimi con l'entità delle risorse necessarie a soddisfarli. Si dà anche il caso, talvolta, che le risorse p11bbliche superino le possibilità di impiego con conseguente formazione di residui passivi oppure di cattive utilizzazioni da parte degli impreditori privati. Più spesso, però, quelle risorse sono in difetto e, di conseguenza, l'intervento pubblico procede a singhiozzo, a scapito della sua prod11ttività e con pregiudizio delle iniziative da esso suscitate. Tutto ciò crea 11na fratt11ra tra azione politica e bisogi1i delle campagne. • Per porvi rimedio la proposta elaborata 11el 1964 precisava che « le condizioni perché il piano zonale non si esaurisca in un atto formale sono che esso sia con.cepito in stretta collaborazione: tra gli operatori privati e gli operatori p1,1,bblicial fine di valutare gli aspetti di interdipende11za tra gli in1pegni c1Le competono agli uni e agli altri; tra gli operatori ecorzon1ici, pubblici e privati, da itn lato, e la p·ubblica ammi-, nistrazio11e, dall'altro, al fine di consentire a qu,esta di predisporre i mezzi necessari per i vari interventi di sua competenza e agli operatori di formulare i propri programrrzi in un quadro di certezze pubblicamente garantite ». Nella pro.posta così fonn11lata si intravede una anticipazione di quella contrattazione programn1atica, che, in tempi successivi, avrebbe assunto rilievo in riferimento al settore industriale, al fine di conciliare il massimo di « partecipazjone » possibile con quel quanto di preordinato o, se si v11ole, di no,rmativo,, che è necessario perché una politica 86 Bibiiotecaginobianco

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