I Il neutralismo di Croce per Croce dichiaratamente inaccettabili, dato che nulla era più lontano dall'animo suo, quanto il concepire quella guerra (ma, come vedremo, non così quella st1ccessiva, « guerra di religione ») come un conflitto ,di cultura o di civiltà. Assai più grave è invece l'indifferenza di Croce, che ebbe spiccatissimo il senso della Patria, nei confronti delle terre irredente: i cui problemi è però da credere che egli ignorasse, più che subo,rdinarili alla ragion di Stato. Resta tuttavia inconfutabile il fatto che l'estrazione prevalentemente letteraria e l'esperie112a unicamente amministrativa ·di Croce lo portarono al più co·mpleto fraintendimento dell'irredentismo, che pure larga risonanza aveva avuto in Italia soprattutto per merito di Cesare Battisti: della sua accorata protesta sulle colonne dell'« Avanti! », riportiamo la parte conclu•siva, a testimonianza di ciò che per i trentini rappresentava l'atteggiamento ambiguo e tem.poreggiatore del Governo: « Ora è il momento in cui l'irredentismo prende forma completa· ed ha ragione di essere. Ora e' è e mette in fuga le paitre, le prudenze, gli interessi dei tempi andati. E c'è non in questo o quel p'artito. C'è riel cuore di tutto il popolo ... Se l'Italia non può ricordarsi di noi, irredenti, sia! Se l'operare per la nostra redenzione dovesse recarle rovina, noi subiremo ancora il servaggio. Sia tutto questo! Dimenticateci, se volete, ma non dite che noi non vogliamo staccarci dall'Austria. È un'offesa. È itna bestemniia » 10 • Ma ciò che soprattutto infastidiva Croce era quella concezione cara a Salvemini, e ai collaborato,ri ·dell' « Unità », 1 della guerra che scaccerà tutte le guerre e, distruggendo imperialismo e militarismo, genererà un nuovo ordine internazionale, democratico e giusto. Basta osservare il corso della ·storia, egli obiettava, per rendersi conto che la guerra è condizione indispensabile per la pace, che quest'ultima è necessario presupposto di nuove guerre, « 1 che Roma distrugge Cartagine, il germanesimo Ro,ma, l'Impero la Chiesa, la Chiesa l'Impero e 101 Stato moderno tutti e due» 11, che la lotta è, insomma, l'elemento essenziale della vita - e della storia. Come si può dunque pensare che la storia si arresti? Le motivazioni dell'interventismo democratico furono pertanto tutte criticate e res,pinte in blocco da Croce, che vedeva in esse il pericoloso ritorno « dell'astrattismo, dell'intellettualismo, dello1 scolasticismo, dell'enciclopedismo» 12, della mentalità del secolo decimottavo. Alla superficialità delle argomentazioni democratiche, Croce opponeva, sfidando 10 C. BATTISTI, Il Trentino e i Trentini, ora in Scritti politici e sociali, Firenze, 1966. 11 B. CROCE, Contro l'astrattismo ed il 1naterialismo politici, cit. 12 B. CROCE, Lo Stato come potenza, in L'Italia dal 1914 al 1918, Bari. 79 -· Bibliotecaginobianco
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