Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

Sardegna: radiografia di una crisi $tore == povero == proletario) incontrandosi su questo terreno con molti marxisti (proletario == povero == pastore) dimentichi, tutti, della lqgica sostanzialmente capitalistica (più esattamente, paleocapitalistica) nella quale si muove la figura, largamente predominante, del pastore-imprenditore. • Nasce così, nell'immancabile clima assembleare, una legge per il <I piano per la pastorizia » che, in virtù di principi « avanzati » ed all'insegna di una pur giustificatissima lotta ,alla rendita fondiaria, introduce l'istituto· del « demanio regionale dei pascoli » nel quale non e difficile vedere uno strumento di trasferimento della rendita foniliaria dal proprietario all'imprenditore (pastore), che no,n può non richiamare alla memoria l'arcaico e feudale sistema dei « beni della corona ». Data, in-- fatti, la 11etta insufficienza di superfici pascolative rispetto alle esigenze del patrimonio zootecnico (il bilancio alimentare naturale appare passivo del 30 per cento) l'amministrazione del « de1nanio dei pascoli » consentirà, con tutta probabilità, il clamoroso rilancio, mediante l'imposizione al mondo pastorale di condizioni più o meno velate di vassallaggio economico e (quindi) politico, di quell'autentico pilastro dell'attuale equilibrio d'i potere conservatore che è l'Ente di svilu,ppo. 10. Contemporaneamente, il tema della « unità di classe » non potendo far leva su di una inesistente omogeneità ·di interessi delle varie categorie - dati i molti d11alismi della struttura produttiva sarda - viene impostato genericamente, ricorrendo agli slogans dell'anticapitalismo e dell'anticolonialismo, che si tenta di rendere credibili innestandoli nel·la involuzione separatistica, o co,munque solo rivendicazionistica, della cultura autoctona (un tempo convinta sostenitrice dell'Europa •delle Regioni, ma oggi tesa alla ricerca di assurde alleanze con il mondo arabo e al ritorno acritico a tutti i valori, anche quando antistorici, della « civiltà sarda » ), della quale è principale esponente il Partito Sardo d'Azione. Così la lotta di classe, condotta all'insegna della autonomia e dell'anticolonialismo, diventa separatismo, diventa rifiuto dell'economia industriale moderna e, con essa, della integrazione della Sardegna nel contesto culturale, eco·n·omico e sociale europeo, diventa sempre più rifiuto di una reale prospettiva di progresso, nell~ mitica suggestione (che comincia a prendere piede) della « repubblica socialista sarda», al punto che se ne possono rilevare tracce perfino nelle dichiarazioni programmatiche del Pre~idente dell'ultima Giunta regionale, nonché nelle dichiarazioni ufficio1 samente rese al ·Cairo·., in un recente viaggio consiliare, da qualcl1e esponente ,della ·sinistra democristiana. Il partito moderato (non un partito definito,. ma un insieme di forze 71 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==