Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

I ricercatori e il potere radici in una tendenza verso la sofisticazione, lo stile e gli scopi della ricerca accademica, ma piuttosto in una sorta di complesso di inf eriorità del ricercatore industriale (che generalmente si occupa di ricerca applicata, anche se con tecniche rigorose) rispetto alla ricerca universitaria, indubbiamente più libera e general1nente fondamentale. Esiste soprattutto una difficoltà di dialogo fra il ricercatore e il management aziendale, dato che le rispettive scale di valori sono sensibil1nente diverse. Intermediario fra queste due scale di valori è il direttore delle ricerche, che per la sua stessa funzione è l'oggetto delle sollecitazioni contrapposte delle due parti in ca11sa. Ad aiutarlo nelle sue difficoltà si suggeriscono diverse tecniche, general1nente imperniate su una maggiore responsabilizzazio,ne dei collabo,ratori. Tutto sommato, tali tecniche sono di più facile ap,plicazione i11 Italia - ove un 1ninimo di condizioni ambientali vi sia favorevole - che non in America, dove il più facile confronto fra scopi e risorse, l'estrema parcellizzazione del lavoro anche scientifico e l'in1piego massiccio di persone con preparazione universitaria creano condizioni piu spinte per una proletarizzazione, soprattutto psicologica, del ricercatore industriale. In Italia, invece, il problema di u11a continua promozione rispetto a condizioni di partenza non favorevoli dovrebbe essere altamente stimolante per le élites giovanili che gli studi hanno posto in condizioni di esercitare una funzione traente: purché di queste sfavorevoli condizioni di partenza si faccia un limite matematico del problema, anziché una piattaforma che spieghi ogni insuccesso, che giustifichi ogni rivendicazione. So•prattutto quando queste suonano come u11a fuga dalla realtà. FERRUCCIO GRANDI 63 Bibiiotecaginobianeo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==