Ferruccio Grandi Klaw su quanto segue: la comunità scientifica americana, con le sue ombre e i suoi problemi, ma con una vitalità ed efficienza non contestabili, potrà portare a soluzione la crisi che a lunga scadenza non sarà in grado di evitare 3 , solo se individuerà più chiaramente gli obiettivi di interesse generale per la nazione americana e per l'umanità intera. Ossia: gli scienziati dovranno sempre di più uscire dalla loro torre d'avorio per identificare fini tecnologici coerenti con l'esigenza di ridurre - grazie alla scienza e alla tecnologia - gli scompensi che lo stesso sviluppo scientifico e tecnologico ha provocati e continuerà a provocare. Constatando che la nostra comunità scientifica ha, sia pure in embrione e mutatis mutandis, problemi non dissimili da quelli americani, · sarebbe auspicabile che venisse riconosciuta •- in considerazione delle responsabilità degli scienziati nel mondo moderno - la piena dignità della ricerca diretta a contribuire al progresso economico. In America, ma ancor piiÌ in Europa e in Italia, si è andata diffondendo fra la gioventù studiosa - e molti passi del libro di Spencer Klaw ne fanno fede - l'idea che quanto nella ricerca può avere riferimento ad applicazioni utili sia indegno di attenzione e di studio. È questo un atteggiamento che deriva in parte dallo «snobismo» di cui dicevamo all'inizio, e jn parte da una inclinazione ideologica a non collaborare alila fabbrica della nostra civiltà dei consumi. Al di sotto di questo atteggiamento, peraltro, si scopre qualche volta la trama di una grossolana rivendicazione di carattere corporativo o settoriale, che non facilita il colloquio fra l'élite dei giovani scienziati e i gruppi dirigenti economici e politici. Così si fa strada l'ambizione di coltivare la scienza pura; ma nell'allargamento strisciante che oggigiorno viviamo di certa contestazione di tipo romantico e barricadiero, le ferree regole che debbono presiedere alle possibilità stesse di ogni tipo di ricerca - pura o applicata -, cioè le regole di interrelazione fra la ricerca e la società che quella ricerca deve pagare, vengono trascurate, dimenticate e disattese. È qui però il caso di ricordare e sottolineare, ad evitare incresciose confusioni, che la contestazione così diffusa fra la gioventù am,ericana, la crisi stessa della grande vocazione tecnologica dell'America moderna non affonda le sue radici soltanto nei problemi psicologici e morali di una società « affluente» (rifiuto del consumismo, rifiuto del culto del successo economico, ansia per la distruzione dell'ambiente naturale e via dicendo), ma ha avuto e continua ad avere il suo risvolto politico 3 Dicevamo prima che questa crisi è ormai ufficialmente ammessa sia sul piano economico sia sul piano dell'immagine pubblica della scienza e della tecnologia. 58 BibliotecaGino Bianco
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