Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

I ricercatori e il potere tanto che - durante gli ultimi anni dell'amministrazione Joh11son - non si è verificata una certa reazione. Il motivo è ben chiaro: il maggior :prestigio della scienza pura, che può paragonarsi alle arti o alla filosofia e che, del resto, può aprire n11ovi impensati sviluppi alla ricerca applicata. Molte cose in America sarebbero diverse in questo campo se, dalla second·a guerra mondiale in poi, la sorte della ricerca universitaria, e degli scienziati che ne sono il sostegno, non fosse radicalmente migliorata, sia come contesto economico, sia co,me prestigio. Lo conferma il moltiplicarsi, nel giro di pochi decenni, dei « premi Nobel » per la scienza, che ormai sono diventati un monopolio quasi esclusivo degli Stati Uniti. Per meglio chiarire le condizioni in cui ha operato negli ultimi trent'anni, e opera tuttora, la •scienza americana, bisogna dire che raramente il guadagno di un « barone » universitario si è avvicinato a quello di un grand·e cl1irurgo, di un grande civilista, di un grande manager industriale della ricerca applicata; e tuttavia la disparità è oggi molto inferiore a quella di un tempo, le condizioni di lavoro son·o enormemente migliorate, il prestigio sociale e politico dello scienziato ha avuto un crescendo incessante. Il maggior prestigio politico-culturale si è concentrato intorno ai cultori di taluni indirizzi scientifici « di moda », perché al centro di vaste preoccupazioni politiche, economiche e sociali, ossia sugli scienziati dell'atomo, del computer e, più recentemente, dell'ecologia e della polluzione dell'ambiente. Ma ne è anche derivato un ampio effetto di alone sulle specializzazioni più remote della scienza (che del resto - a pensarci bene - è cosa difficilmente classificabile in settori isolati). Stanziamenti federali per la ricerca sono assegnati ad no1ninem ai singoli professori, che ne possono fare richiesta con grand'i probabilità di successo. Inoltre la relativa indipendenza e la libertà di azione e di pensiero (libertà soprattutto nel senso di « aver tempo per ... ») hanno fatto degli scienziati universitari americani una élite che nel SLlO complesso ha ben meritato i privilegi di cui ha goduto. Inoltre l'accesso a questa suprema gerarchia angelica, che trova la sua più alta espressione nei full professors delle migliori università, è condizionato d·a una competizioni senza eguali, da notevoli sacrifizi iniziali e da grossi rischi cui si sotto,pongono co,n entusiasmo molti giovani cor1sapevoli di avviarsi su una strada dove molti sono i chiamati e poch.i gli eletti. Seguendo lo Shaw ed altri testi, molto potrebbe essere ancora detto sulla comunità scientifica americana. IVIa se una conclusione deve scaturire dalla congerie molteplice di dati, si p·uò. concordare con Spencer 57 Bibiiotecaginobianco

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