Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

Lo spazio « socialde1nocratico » sinistra, comunisti compresi, alla responsabilità del potere », oggi sen1bra avvertire la frana e si è differenziato dall'avventurismo di certe . pos1z1on1. Al « superamento o meno del centro-sinistra » De Martino si è infatti riferito in termini pro-blematici, escludendo comunque ipotesi alternative di schieramento per diversi anni ancora. Il colpo di freno di De Martino è dovuto non solo alle pressioni democristiane, alla composizione governativa e sottogovernativa della propria corrente di partito, all'influenza dello stesso Amendola, preoccupato con altri dirigenti del PCI di 11npossibile precipitare al buio della crisi politica, ma ha ragioni più profonde e che sono rico·nducibili sostanzialmente al crollo di tutte le condizioni politiche che stavano alla base della sua tesi politica con il risultato delle elezioni del 13 giugno: a) il venir meno - politicamente e numericamente - di ogni prospettiva di bicolore DC-PSI che era considerato il prirr10 momento concreto verso i nuovi equilibri e l'associazione « in qualche modo » dei comunisti alle responsabilità appunto del potere; b) la crescente c.iivaricazione tra DC e PCI; e) la battuta d'arresto del processo di unità sindacale; d) l'aggravamento della crisi economica; e) il baldanzoso rientro in gioco della destra politica. Solo l'avventurismo fine a se stesso p•uò non consigliare la revisione di una linea t11tto sommato affidata a una concezione positivistica, secondo un evolversi naturale in termini lineari verso sinistra del corso politico. Se Lombardi e l\1ancini hanno dichiarato di autoestraniarsi dalla politica di centro-si11istra, escludendone qualsiasi rilancio, è ancora dubbia la posizione - che è però determinante ai fini delle scelte finali del PSI - di De Martino. È probabile che - non foss'altro per la pressione comunista - il Presidente del PSI finirà con l'accettare le co,ndizioni che gli presenteranno gli alleati per la permanenza al governo, anche se con scarsa convinzio,ne. Fatte queste schematiche osservazioni circa la barcollante posizione del PSI, definito saragattianamente « partito di frontiera », è indubbio che l'onere della prova per il rilancio del centro-sinistra di fro,nte al precipitare delia situazione economica e degli eventi politici spetterà a cJ::ii tale politica intende non in meri termin_i di potere e per imposizione della sola aritmetica parlamentare. Il rilancio del centro-sinistra per iniziativa della sinistra democratica si configura come l'unica alternativa all'essere riçacciati indietro nella radicalizzazione tra blocco d'ordine centrista e nuovi equilibri, destinati inevitabilmente a rivelarsi per quello che sono nella politica concreta: subordinazione del PSI al PCI. • 47 Bibiiotecaginobianco .. •

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