Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

Ugo Finetti « nuovi e più avanzati equilibri », ma del rigurgito antidemocratico della destra. Ragione per cui il problema non è la « salvaguardia » dell'attuale stato di cose. « Rilancio s'è detto e non conti11uità - osservava Pietro Nenni nel suo discorso al Comitato, Centrale del PSI - giacché può esserci e c'è una continuità che, affidata al,la legge di inerzia, si risolve da parte di settori importanti della coalizione in un durare senza vivere, cioè in quella coabitazione forzata che, nei confronti del paese, è la peggiore delle so,luzioni: una vera e propria fuga dinanzi alle responsabilità. ». L'attuale segretario del PSI, l\llancini, nella replica finale al Comitato Centrale ha detto in proposito. che « l'onere della pro1 va circa la possibilità di mante11ere in vita una formula che nella relazione ho, definito rivolta al tramonto• o in via di consu11zione tocca a quei compagni che hanno parlato del suo rilancio ». Secondo Mancini, cioè, la maggioranza del PSI dovrebbe aprioristicamente autoestraniarsi dalla verifica di gennaio circa le prospettive del centro-sinistra. Il dato più grave e al tempo stesso sconcertante è che secondo questa posizione, e il conseguente deliberato votato dalla « nuovissima 1naggioranza » del PSI, cl1e va da Lombardi a Mancini, in base a un miscuglio di sinistrismo e di opportunismo, il Comitato, Centrale del PSI autorizza i propri ministri a stare al governo a patto che non· s'impegnino nel centro-sinistra e cioè non si occupino di politica. Stare al governo in una coalizione •definita « in via di consunzione » e « rivolta al tramonto» rnentre si proclama che nel paese è portato avanti t1n disegno reazionario da parte di « setto,ri della DC, della socialden1ocrazia e oggi anche del PRI » - come appunto recita il documento della Direzione del PSI del 6 agosto, fatto proprio dal Comitato Centrale - è la negazione di ogni coerente impegno politico. Partecipare a una politica giudicata morta e in pari tempo contrattare famelicamente al go1 verr10•,al sottogoverno· e negli enti lo·cali con partners ritenuti promotori di un disegno reazionario, è l'acme di certo opportunismo che vegeta nell'ambito dell'attuale area di governo. È in questo contesto, presumibile e auspicabile che alla scadenza di gennaio, dopo le salutari dimissioni dell'attuale governo, il PSI si presenti con idee più assennate, co,me lo stesso De Martino· ha lasciato intendere nel suo intervento al ·Comitato 1 Centrale, do1 ve in un certo senso ha fatto marcia indietro circa il significato della politica dei nuovi equ_ilibri. Mentre infatti egli aveva precedentemente affermato, che « l'avanzamento graduale di tale disegno implica il superamento della politica di centro-sinistra », e aveva definito la propria linea co·me « richiesta del PSI di equilibri politici più avanzati, cioè, fuori dagli eufemismi, di una diversa maggioranza che in qualche modo 1 associ tutta la 46 ·• Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==