Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

Ugo Leone sanitaria all'Università di Napoli - di una situazione. « variamente articolata, che richiede uno sforzo comune perché non degradi dai lirvelli di guardia che ha raggiunto in alcune zone >>. Uno « sforzo con1.une »: è ormai tempo di capire che l'inquinamento di un p,aese non può lasciare indifferenti altr1 paesi che pure si ritengo,no estranei al fenomeno, dal momento che è l'inquinamento del primo a determinare inevitabilmente l'inquinamento dei secon,di, no11già la condizione « noninquinata » dei secondi a liberare il primo dall'inquiinam·ento. Il problema ha una dimensione mon1diale ed è appunto a scala mondiale che debbo1no essere svolti studi e ricerche; e sap,rattutto è a tale scala che vanno p,rese le decisioni politiche. Così, per esempio, per quanto riguarda il Medi·terraneo, la sua parte settentri:onale è interessata da t1n livello di inquina1nento di gran lunga superiore a quello dei bacini meridionali di questo mare. Tuttavia, per i complessi giochi delle correnti, il fenon1eno coinvolge i p,aes~ dell'intera area. È necessaria, dunque_. non solo una severa normativa per evitare gli scarichi di cui abbiamo appena lamentato l'esistenza, ma anche una stretta « cooperazione» fra gli Stati costieri per rirpartire tra loro la sorveglianza e le competenze in relazione all'estensione delle coste. Già lo scorso anno, alla XXIII assemblea della l 1 om1nission Internationale pour l'exploitation de la Nléditerranée, tenutasi a Roma presso la FAO, fu deciso, su iniziativa di Ranieri di Monaco, di formulare un programma di ricerca scienti.fica per ]a lotta co,ntro l'inqt1inamento sul tratto di costa italofrancese che, olt,re al principato, comprende la « riviera dei fio,r~» e la « costa azzurra». Q11esta decisione può costituire un.a specie di « p·rogetto pilota» e una base utile per una serie di inizi!ative internàzionali aventi p·er 01ggetto la situazione del Mediteraneo. Sino ad oggi la commissione italo-francese-monegasca ha tenuto una serie di riunion~ dalle quali sono scaturite alcune p,raposte, fra cui quella di istituire un servizio comune per « identificare ed eliminare le mappe di i,drocarburi minaccianti la costa » e di svolgere anche fuo1ri della zorna in questione « una ricerca scientifica intesa a determinare quali sorgenti di inquinamento al di fuo1i di essa influenzino la situazione locale p-er gioco delle correnti e d_ei venti co,stanti ». Malgrado questo « buon avvio», non è il caso di farsi tro1p,p,e illusioni: un accordo per il Mediterraneo si prese11ta quanto meno non agevole, date le differenti, spesso contrastan,ti caratteristiche che contraddistinguono i paesi rivieraschi. Tuttavia questa è la strada sulla quale occorre insistere; e l'Italia può gi.lO-careun ruolo notevole anche nel contemperare gli « opposti estremisnù ». Frattanto sono stati p·resi contatti con la Francia e con la Jugoslavia. È necessario p,roseguire a tappe forzate, perché -il tempo stringe. UGO LEONE 38 Bibiiotecaginobianco

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