Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

GIORNALE A PIU' VOCI Mediterraneo in agonia « Un eminente talassografo, il prof. J acques Piccard, ha dichiarato che, se l'inquinan1ento co11tinuerà a proàursi al ritmo attuale, fra 25 anni la vita negli oceani potrebbe scon1parire del tutto. Lo studioso, che è consigliere presso la 'conferenza dell'ONU sull'ambiente' ha detto ad alcuni giornalisti che 'il mar Baltico sarà il priJno a morire, seguito dall'Adriatico e, successivamente, dal resto del Mediterraneo'. Piccard, che è svizzero, ha eseguito indagini oceanografiche in tutto il mondo e ritiene otti?nistica lct previsione dell'esploratore sottomarino francese Jacques Cousteau, secon.do il quale gli oceani saranno acque morte fra cinquanta an11i. 'Molti esperti - ha precisato Piccard - affermano· che è più probabile che gli oceani muoiano entro 25 anni ' ». Questa notizia, diffusa dall'agenzia Ansa-Reuter, è stata pubblicata da molti quotidiani. CiJpare, comt1nque, che Llna così grave comunicazione meriti qualche paro 1 la di commento. Nel n,umero scorso di « Nord e Sud» (cfr. Mare '72) ci siamo interessati dei problemi di qt1ella zo·na di mare che viene definita « costiera»; questa volta sono in causa estensioni di acqua ben più vaste: la parte cosiddetta « oceanica», vale a dire circa il 70% della superficie terrestre per un volume di oltre un miliardo di chilometri cubi di acqua. Ebb1 ene, noi uomi,ni, modestamente, siamo JITT. grado di distruggere tutto questo. Sino a pochi anni fa, ha ricor 1dato Al,tiero Spinelli al Con·vegno interparlamentare euro1 peo sull'inquinamento iidrico, tenuto di recente a Roma, salvo casi sporadici e liimitati a qualche località specifica, l'inquinamento non aveva messo in grave pericolo l'equilibrio dell'amb~ente marino. Viceversa, negli ultimi anni questo equilibrio minaccia sempire più di essere sovvertito e ciò avviene in particolar modo nel mare Mediterraneo: « !vlalgrado l'apparente irnmensità dei mari e degli oceani, essi hanno tuttavia una quantità di acque non infinita e le loro capacità di assorbin1ento sono limitate. Il volume globale delle acque dei mari è costante, al contrario di quello che avviene nei fiumi, la cui portata varia stagiortalTnente, ed il mescolamento delle acque 1narine è n1olto più lento, ragione per cui gli inquinaraenti tendono a stagnare formando delle sacche che si disperdono lentamente. Questo fenomeno è parzialmente respornsabile delle gravi conseguenze che si verificano in occasioni di avvenim.enti fortuiti ed imprevisti ». . Il naufragio della Torrey Canyon è ormai un « classico » in materia. Episodi come questo non si verificano certo ogni1 giorno, ma gli incidenti in ma~e diventano sempre più frequenti e si calcola che ogni anno il 7% circa delle navi esistenti entrano in collisione. 36 Bibiiotecaginobianco

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