Enzo Vellecco chimica; industrie trasformatrici delle materie. plastiche; ricerca industriale in campo chimico. La linea strategica individuata per le produzioni chimiche di base riguarda la razionalizzazione dei centri produttivi esistenti, il superamento delle situazioni di sottodimensionamento degli impianti e la concentrazione delle nuove capacità produttive. Questo indirizzo di concentrazione tende a porre le premesse per la creazione di un'area di attrazione che consenta di superare gli svantaggi derivanti dall'attuale dispersione degli impianti e offra maggiori occasioni di cooperazione tra le imprese. Il progetto di promozione per la chimica fine si propone il perseguimento di due obbiettivi principali: il rafforzamento della struttura del settore e lo sviluppo dell'attività di ricerca. Per l'attuazione di questo progetto, come degli altri riguardanti il settore, è prevista l'utilizzazione di strumenti pubblici, quali la politica delle commesse e il collegamento dei programmi di ricerca al fondo IMI appositamente istituito. Queste note schematiche, tratte dalle parti che il documento programmatico preliminare dedica ai problemi di due fondamentali settori produttivi, non sono certame11te sufficienti a dimostrare che, nel nostro paese, sarà attuata realmente nei prossimi anni una politica di programmazione industriale. Esse va_lgono comu11que a confermare che i problemi di struttura e di sviluppo dei più importanti settori produttivi sono entrati a far parte della tematica e quindi dei fini della programmazione economica. Si tratta, in un certo senso, di un salto di qualità che va oggettivamente registrato e che merita di essere sottolineato, perché dalla sua realizzazione possono dipendere notevoli consegt1enze per il .futuro della nostra economia. Dall'adozione di una politica industriale può derivare anzitutto una più concreta specificazione di contenuti per la programmazione economica, che la renda idonea a fronteggiare le esigenze di carattere sia strutturale che congiunturale dell'economia. Una politica dei settori industriali gestita dagli organi della programmazione do~ vrebbe costituire una specie di tro11co portante sul quale innestare organicamente i provvedimenti che di volta in volta possono essere adottati per esigenze di vario genere: concessioni di agevolazioni creditizie; istituzione di fondi per la ricerca_; assunzione di partecipazioni di salvataggio e così via. Ancora più evidente è la funzione che una tale politica potrebbe assolvere in rapporto alle necessità di sviluppo industriale del Mez- .34 Bibiiotecaginobia-nco
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