Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

.. Dino Cofrancesco care, ogni volta daccapo, la validità delle direzioni di indagine proposte dai pensatori del passato, ma si riduce ad un valore di testi1nonianza, più o meno completa ed esauriente, delle contraddizioni di un'epoca. Lo storico di oggi, insomma, dovrebbe interrogare quello di ieri con l'atteggiamento del commissario di polizia dinanzi all'indiziato, a cui viene richiesto, sic et simpliciter, come sono andati i fatti e che ruolo egli vi ha svolto. Per noi, invece, il di1alogo cl1e lo storico contemporaneo allaccia col suo predecessore verte, soprattutto, sui metodi di ricerca e sui sentieri seguiti dal secondo per giungere alla « sua » verità. Per lo storicismo marxista-ortodosso, ricostruire il pensiero di Machiavelli significa sostanzialmente mettere in rapporto la concezione poli tic a del segretario fiorentino con le condizioni economiche e sociali del Rinascimento; per noi, al co·ntrario, uno studio sul Principe o sui Discorsi significa, in primo luogo, esaminare in che misura la chiave interpretativa fornitaci da Machiavelli per intendere i comportamenti delle grandi potenze possa considerarsi ancor oggi valida, nel senso di aiutarci a comprendere, ad esempio, i rapporti tra i due blocchi e le loro necessità strategiche. Certo l'adozione dell'uno o dell'altro metodo non è casuale, né dipende dalle inclinazioni personali del ricercatore. Se si considerano validi ' infatti, i binomi cervelleschi: capitalisn10 == g1.,1erra,socialismo == pace, Machiavelli può interessare soltanto come espressione di una società borghese nascente e profeta delle sue contraddizioni; se i11vece si ritiene che la realpolitik descritta nel Principe sia la stessa che, in circostanze economiche e sociali tanto• diverse, ha ispirato Luigi XIV e Guglielmo II, Kruscev e Kennedy, allora il pensatore fiorentino cessa di essere una testimonianza, per diventare una guida. Forte di questa consapevolezza, Pistone ha preferito studiare il pensiero politico d~ Meineck.e, per trarne cor1cetti e categorie capaci di spiegare la realtà dei conflitti di potenza del mondo contemporaneo e non certo per desu1nere 1.,m'utlerio re prova a favore di un'analisi, ormai trita, dell'iin1perialismo (come, invece, sarebbe a11dato, bene al recensore). Ci si augura, perciò, che il suo libro trovi l'accoglienza che va riservata ai lavori profondi e originali e possa costituire il terreno per t1n'ampià disamina delle ideologie tradizionali (liberalismo, democrazia, socialismo), sfronda te non già dei valori che stanno a loro fondamento -- la libertà, l'eguaglianza, la solidarietà -, ma dell'uso ideologico che esse ne fanno, allorché si trasformano in Weltanchauungen del detentore del potere. A questo fine, la lezione di Meinecke, ancor oggi, può indicare il cammino, pu.rché la si depuri, come detta la tesi di fondo della mo,nografia di Piistone, dalle componenti naturaliistiche e fatalistiche presenti r1ell'idealismo oggettivo tedesco. DINO COFRANCESCO Direttore Responsabile: Francesco Co1npagna - Condirettore: Giuseppe Galasso _ Vice-direttore; Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa», Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale . Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. Bibiiotecaginobianco

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