La lezione di Meinecke , sciuta nei paesi anglosassoni » (pag. 152). Ma l'influenza del Ranke su Meinecke non si limita alla sola problematica della anarchia internazionale. L'autore del Politisches Gesprach, osserva Pistone, avviò infatti l' « allievo » a quel processo di revisione critica che doveva portare al superamento della concezione romantica del Volksgeist. Egli seppe distinguere l'individualità dello Stato dall'individualità della nazione e « pur non potendo fare a 1neno della teoria del Volksgeist per spiegare le caratteristiche etniche e culturali della nazione, seppe indicare il nesso esistente tra individualità dello stato e politica di potenza. E spostò pertanto l'atte11zione dal buio misterioso delle categorie romantiche ad una serie di dati conoscibili e descrivibili in più chiari termini concettuali» (pag. 157). Si trattava di un principio euristico la cui importanza non sfuggiva affatto allo stesso Meinecke allorché riconosceva il contributo fondamentale del Ranke alla costruzione delle categorie del mondo storico proprio nell'aver teorizzato che « l'individualità dello stato coincide con la sua autodeterminazione, intesa come l'impulso naturale alla ricerca della massima indipe11denza, che soltanto nelle tendenze analoghe degli stati vicini trova un limite sostanziale » (pag. 158). 1\tlolto opportunamente, Pistone si chiede se la soluzione elaborata da Meinecke pos~a considerarsi interamente vali1da per la scienza politi- . ca contemporanea. Il problema che ancora oggi si pone a quest'ultima è quello di evitare, come s'è accen- .· Bibliotecaginobianco nato, da una parte, l'individualismo classico, che tutti i fenomeni storici decisi vi risolve in decisioni e azioni individuali, facendo appello, pertanto, alle volo11tà singole, che possono essere intuite, descritte artisticamente, ma non ridotte ad elementi di un ordito logico-razionale; dall'altra, il ricorso agli schemi organicistici che, implica11do il dissolvimento degli individui nelle entità sopraindividuali - nazione, razza etc. -- mostrano di fondarsi su ipotesi scientificamente non controllabili, e per giunta ambigue sotto il profilo etico e politico. Non è difficile comprendere, sulla base delle osservazioni fin q'Ji svolte, come Meinecke, se è attuale per il rifiuto di fare appello agli individui e per la critica implicita che rivolge a quanti riducono la storia a ritratti dj personalità, rimane ancora un pensatore ottocentesco net la n1jsura in cui, influenzato dall'irrazionalismo tardoromantico, eleva a fatto di natura quello Stato nazionale che è fenomeno storico deter1nina to e cl1e, come tL1tti i fenomeni storici, non ha avuto dalla Provvidenza alcuna assicurazione d'in1mortalità. L'unica soluzione coerente al problema del superamento parallelo del volontarismo e dell'organicismo, nella spiegazione dei fatti storici e dei rapporti sociali, è individuata· da P-istone nella metodologia e nella sociologia di Max Weber. Per quest'µltin1a, infatti, <( la relazione sociale è resa intellegibile nei suoi fondarnenti individuali, ma è anche posto in evidenza il suo carattere condizionante. Il con1portamento che vi sta alla base non, è infatti 115
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