La lezione di Meinecke le tesi nazional-lib,erali » (pp. 66-67). La ricerca del 1891 sulle società segrete, Die deutschen Gesellschaf ten, und der H offmannsche Bund, cost~tuì, a,p1 punto, un tentati 1 vo (peraltro non riuscito) di dimostrare come il liberalismo radicale dell'epoca della Restaurazione fosse inadatto per i C(?mpiti dell'unificazione nazionale tedesca. In questi anni, per Pistone, l'opera piì.1 notevole di Meinecke è costituita dalla recensione dei diari del generale Leo·pold von Gerlach, pubblicata nel 1893 e nel 1894 in due punta te sulla « Historische Zei tschrift ». In essa, lo storico• tedesco al conservatorismo romantico del Circolo Cristiano-germanico - di cui facevano parte Gerlach e S·tahl -· opponeva il realismo politico di Bismarck. « L'errore di Gerlach, di Stahl e degli altri rigidi assertori della dottrina conservatrice germanico-cristiana fu di ( ...) voler caparbia1nente portare avanti una politica interna e internazionale in contrasto con quanto imperiosamente comandava l'egoismo di stato prussiano » (pag. 71). Per Bismarck, invece, le misure reazionarie e quelle progressiste non erano mai dettate da astratti postulati dottrinari, ma rigidamente subordinate agli interessi di potenza della Prussia. Nella concezione, che cominciava a delinearsi già in queste pagine meineckiane, rileva opportunamente Pistone: « le idee appaiono indubbiamente come le insostituibili forze propulsive di ogni azione storica rilevante, e quindi, in particolare, dell'azione dell'uomo di stato. Ma la loro capacità di indirizzare l'azione politica concreta tro·va un liniite in Bibliotecaginobianco talune tendenze e necessità oggettive dello stato, costituenti un.a sfera di causalità autonon1a e distinta rispetto alla sfera della vita spirituale» (pag. 74). Sia i conservatori romantici che i liberali, pertanto, erano nel torto, nella misura in cui pretendevano, di risolvere sul piano delle « idee », e sulla base di astratti programmi politici, con1plessi problemi di potere. Ma nella disamina di Meinecke si presentivano i limiti della stessa scuola di Treitscke, il ct1i conservatorismo realistico finiva col dimenticare uno degli insegnamenti più preziosi del modello ranldano. Se è vero, infatti, che per quest'ultimo gli ordinamenti interni di uno Stato vanno sempre riferiti al piano dei rapporti internazionali, è pur vero che « u110 stato puo raggiungere veramente il massimo della sua forza, solo se l'obbedienza ai suoi comandi da parte dei sitdditi si fonda non sulla coercizione esteriore, bensì sulla spontanea dedizione al servizio del paese e di conseguenza se l'adesione da parte dei sudditi ai doveri verso il paese è sentita come espressione della propria libertà» (pag. 77). Per Pistone, fu l'app 1 rofondimento di questa componente della con, cezione rankiana a portare, intorno al 1895, al distacco di Meinecke dai conservatori e all'adesione, sempre più cordiale, ai prograìnmi e al1e dottrine sociali di Federico Naumann e della Lega Nazional-sociale, che •dal 1908 sarebbe divenuta la più coerente fautrice di « una moderna società industriale pluralistica, avente nella borghesia e nel proletariato. i propri poli politico-sociali 111
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